Mutazione Pirola
Covid, Pirola sfugge ad anticorpi XBB: subito guai per il vaccino aggiornato?
La variante BA.2.86 di Sars-CoV-2, alias Pirola, come è stata battezzata dagli esperti sui social, «è antigenicamente distinta da XBB.1.5», cioè la variante Kraken, «e può sfuggire agli anticorpi neutralizzanti indotti da XBB. L’efficacia del vaccino aggiornato dovrebbe essere attentamente monitorata» rispetto a questa nuova variante. «Tuttavia, BA.2.86 potrebbe non prevalere molto rapidamente a causa della sua minore infettività». È in sintesi quanto emerge dai test condotti nel laboratorio di Yunlong Cao, gruppo che è stato in prima linea durante la pandemia di Covid proprio nella valutazione di nuove varianti. L’esperto - in forze al Biomedical Pioneering Innovation Center (Biopic), Peking University di Pechino, in China - ha messo sotto la sua lente anche l’ultima new entry nella famiglia Sars-CoV-2: Pirola. A livello internazionale le autorità sanitarie così come l’Organizzazione mondiale della sanità la stanno monitorando attentamente per via dell’elevato numero di mutazioni di cui è portatrice, in particolare sulla proteina Spike (che serve al virus per agganciare le cellule umane). Uno dei timori più grandi è che possa sfuggire agli anticorpi indotti dai nuovi vaccini. E potrebbe essere in qualche misura così, ma c’è anche altro e sembra essere più rassicurante.
I test condotti nel laboratorio di Yunlong Cao effettivamente suggeriscono che Pirola «può sfuggire in modo significativo agli anticorpi indotti dall’infezione/vaccinazione con XBB», la famiglia di varianti più diffusa fra quelle attualmente circolanti, ma la sua infettività «può essere molto inferiore a quella di XBB.1.5», cioè la variante Kraken, «ed EG.5», cioè Eris, afferma l’esperto, spiegando via X (Twitter) i nuovi dati sperimentali raccolti. Il gruppo, entra nel dettaglio lo scienziato, ha utilizzato «il test di neutralizzazione dello pseudovirus e la cartografia antigenica (basata sul siero di topo immunizzato con mRna)» e ha «scoperto che BA.2.86 è antigenicamente distinto» dal virus originario e dalle varianti Omicron «BA.2, BA.5 e XBB.1.5. Ciò significa che gli anticorpi indotti da XBB non possono riconoscere e neutralizzare bene BA.2.86».
Pirola, osserva dunque l’esperto, «può indurre una significativa evasione dagli anticorpi del plasma isolato da convalescenti che hanno subito un’infezione da XBB. La capacità di evasione immunitaria di BA.2.86 supera addirittura quella di EG.5», Eris, «ed è paragonabile alle varianti dette ‘FLip’», versioni del virus con una particolare combinazione di mutazioni che si stanno facendo strada in particolare in alcune aree del mondo e sulle quali si è già acceso il faro delle autorità sanitarie internazionali. «Per quanto riguarda i farmaci con anticorpi neutralizzanti monoclonali, tutti gli anticorpi approvati non possono neutralizzare bene BA.2.86», continua lo scienziato, ma uno (SA55), attualmente in fase clinica 2-3, «rimane efficace». Yunlong Cao spiega che il suo gruppo ha identificato anche le «mutazioni chiave responsabili» della maggiore evasione immunitaria di BA.2.86 rispetto a Kraken. Ma allo stesso tempo il team ha notato un altro aspetto non di poco conto. Tramite test su pseudovirus, spiega l’esperto, «abbiamo scoperto che BA.2.86 mostra un’infettività cellulare inferiore rispetto a XBB.1.5 ed EG.5, e questo potrebbe influenzarne la trasmissione».