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Il Papa scherza sul prossimo viaggio: "In Vietnam andrà Giovanni XXIV"

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L’ammirazione per il popolo cinese, la missione di pace di Zuppi che andrà avanti a Pechino, la «mistica del terzo vicino» della Mongolia che la favorisce nel dialogo tra Cina e Russia. E ancora: la precisazione sulle parole rivolte ai giovani cattolici russi e il degrado delle periferie in Italia e nel mondo al quale i governi devono rispondere con la «vera giustizia sociale».

 

Sono i temi toccati da Papa Francesco sul volo che da Ulan Bator lo ha riportato a Roma, concludendo così la sua 43esima visita apostolica internazionale. E riguardo ai viaggi futuri, alla possibilità di andare in Vietnam, dove i cattolici desiderano la sua presenza, ha risposto con una battuta: una visita «sicuramente ci sarà perché il Vietnam è una terra che merita», «se non andrò io, andrà Giovanni XXIV». E poi ha aggiunto: «Vi dico la verità: per me fare un viaggio adesso non è molto facile come all’inizio. Ci sono limitazioni, nel camminare, questo limita, vediamo».

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