Firenze, minorenne disabile massacrato di botte da alcuni marocchini. Insorge il centrodestra
Un episodio che ha sconvolto un'intera città. Che ha indignato anche le persone meno attente alle dinamiche della cronaca nera. E che ha aperto un acceso dibattito a livello politico. Un ragazzo di diciassette anni, disabile psichico, massacrato di botte e calci da un gruppo di marocchini, che gli volevano rubare le cuffie bluetooth. E un quartiere popolare, quello delle "Case Minime" di Firenze, sceso in piazza per farsi giustizia da solo. "Prendersela con un disabile è un atto di assoluta vigliaccheria nei confronti di una persona innocua e indifesa che mi auguro verrà severamente punito - ha sottolineato l'eurodeputato della Lega, Susanna Ceccardi -. Nelle nostre periferie sta purtroppo emergendo una sempre più grave situazione di disagio giovanile, sociale che sfocia in violenze e tentativi di farsi giustizia da sé. Tutto ciò dà la misura del fallimento di quelle politiche di integrazione troppo spesso invocate ma mai realmente attuate. Anche a Firenze le periferie sono state abbandonate e i loro abitanti considerati cittadini di serie b. Palazzo Vecchio ha tentato di nascondere la polvere sotto il tappeto a Rovezzano, a Sorgane, in certe zone di Firenze Nord, per dedicarsi agli student hotel, alle finte piste ciclabili e a piantare alberelli. E ora a pagarne il conto sono come sempre i più deboli".
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La sinistra che amministra la città da decenni, da sempre sostenitrice del folle modello dei porti aperti e dell'accoglienza ad ogni costo, oggi se la prende col governo Meloni. "Quanto avvenuto a Rovezzano è di una gravità inaudita. Firenze non è quell'isola felice di integrazione e diritti che spesso la sinistra racconta - hanno ricordato Francesco Torselli, capogruppo di Fratelli d'Italia nel consiglio regionale toscano, e Diego Petrucci, consigliere regionale Fdi -. Una situazione frutto della totale incuranza del centrosinistra, in particolare della giunta Nardella, per la sicurezza dei cittadini. Inoltre, l'episodio dimostra il totale fallimento delle politiche 'immigrazionistiche' volute dal centrosinistra: dove è l'integrazione e l'inclusione in questa città se la maggioranza dei reati di questo tipo vengono commessi da stranieri? Noi siamo dalla parte dei fiorentini e dei più deboli, un ragazzo disabile deve essere libero di frequentare il suo quartiere: la socialità è fondamentale per i più deboli".
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Sulla stessa linea anche il coordinatore cittadino di Fdi, Jacopo Cellai. "Firenze è in emergenza sicurezza e il nostro sindaco si fa sentire per dire no alle guardie giurate armate davanti ai luoghi della cultura".