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Giulia Tramontano, spunta la pista delle ricerche choc di Impagnatiello

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Proseguono le indagini sull'omicidio di Giulia Tramontano e il piccolo Thiago che portava in grembo. Si aggiungono nuovi dettagli sulle dinamiche attraverso le quali il killer Alesssandro Impagnatiello sarebbe arrivato a uccidere la fidanzata incinta di sette mesi a fine maggio. Dalle ricerche web dell'uomo e dai messaggi analizzati sarebbe emerso che il killer avrebbe pensato all'omicidio già dallo scorso inverno, tre mesi prima del delitto. A rivelare questo aspetto, che sicuramente peserà sulla bilancia dei giudici, è stato il quotidiano la Repubblica. 

 

 

Agli atti sembrerebbe infatti esserci un messaggio partito dal cellulare della 27enne: "Non mi sento bene". Una frase che, all'apparenza, potrebbe sembrare ordinaria, su un malessere arrivato dopo aver bevuto una bevanda calda. Qualche ora dopo, però, Impagnatiello avrebbe fatto delle ricerche su Internet associando gli effetti del veleno alle bevande calde. Da qui, e da ricerche come "Come uccidere una donna incinta col veleno" o ancora "Come avvelenare un feto", prende consistenza l'ipotesi che il killer abbia scoperto che l'effetto del veleno non era quello voluto e che avrebbe dovuto seguire altre strade per realizzare l'omicidio. 

 

 

Nelle prossime settimane i periti dovranno stilare la relazione sul presunto utilizzo del veleno che il 30enne avrebbe somministrato all’ex compagna, e che sarebbe stato assorbito anche dal feto, aggravando le accuse di premeditazione dell’omicidio. Nel frattempo prosegue il lavoro dei medici legali, che su incarico della procura di Milano, stanno cercando quelle risposte che andranno a completare il quadro delle accuse nel processo nei confronti di Impagnatiello.

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