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Benzina a 2.8 al litro: il controesodo diventa un incubo

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Il controesodo costa caro alle famiglie italiane di rientro dalle ferie estive. A cominciare dalla spesa per fare il pieno: la benzina ’fai-da-tè in autostrada costa in media 2,020 euro al litro, e arriva a sfiorare i 2,8 euro al litro con il servizio sulla A21 Torino-Piacenza (nello stesso distributore il diesel è a 2,379 euro al litro). Ma non finisce qui. Tra settembre e novembre bisogna anche fare i conti con il materiale scolastico, le bollette, le visite mediche, e altre tasse in scadenza. Oltre alla benzina in self service a 2,020 euro al litro, la media nazionale dei prezzi sulla rete autostradale - riportata dal mnistero delle Imprese e del made in Italy - mostra come il diesel in self sia a 1,935 euro al litro, il Gpl servito a 0,843 euro, il metano servito a 1,527 euro. Ma, in base all’analisi di Assoutenti sono "numerose" le stazioni di servizio autostradali in cui "la verde viaggia spedita verso i 2,5 euro al litro. Sui dati presenti sul sito del ministero (in base alla comunicazione giornaliera dei gestori) l’Unione nazionale consumatori, parlando di »dati farlocchi«, chiede che »prima della pubblicazione ci sia una verifica" (il riferimento, in particolare, è al prezzo di benzina e gasolio ’venduto a 4 euro da parte di un distributore di Castellaneta, in realtà chiuso da mesì). Aldilà del singolo episodio, l’Unione consumatori chiede "al governo, dopo il fallimento ormai accertato del prezzo medio regionale", di "intervenire riducendo le accise".

"Un pieno di verde - spiega Assoutenti - costa oggi in media 7 euro in più rispetto a tre mesi fa, un pieno di gasolio addirittura 10 euro in più. Ci chiediamo cosa aspetti ancora il governo ad intervenire per affrontare l’emergenza carburanti". Non bisogna dimenticare poi il peso dei rincari sulle spese tipiche di settembre, a cominciare dalla scuola. Tanto che secondo l’Osservatorio della Federconsumatori - che ha messo a punto un’analisi sulla "stangata autunnale" - dopo le vacanze per le famiglie si profilano "bruttissime sorprese". I risultati sono »allarmanti - dice Federconsumatori - si prospetta un autunno nero«, segnato da "una stangata" che supera i 2.900 euro, con un incremento di oltre "250 euro" rispetto all’anno scorso. E se al calcolo si aggiungono "i costi in più per l’alimentazione e i carburanti, si superano i 5.100 euro tra settembre e novembre".

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