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Segre porta Seymandi in tribunale: "Prelievo di 700mila euro non concordato"

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Massimo Segre e Cristina Seymandi si incontreranno in tribunale molto presto, anzi prestissimo. In virtù di un provvedimento urgente del giudice dopo una istanza del commercialista e banchiere torinese contro la ormai ex compagna. Alla base del contenzioso non c'è ancora la rottura nella relazione con il famoso discorso di Segre che ha accusato Seymandi di tradimento davanti agli invitati alla festa a sorpresa per la donna in cui era previsto l'annuncio dell'imminente matrimonio. La telenovela agostana della Torino bene è sulla bocca di tutti da settimane, visto che il video del gesto clamoroso è finito online. La donna, se non l'ha già fatto, starebbe per adire le vie legali per tutelare la propria reputazione. Intanto la prima mossa l'ha fatta lui. 

 

Segre e Seymandi infatti si vedranno in tribunale la prossima settimana, scrive la Stampa sabato 19 agosto, per una "questione di soldi". Non molti, ma probabilmente il primo fuoco di una battaglia legale ben più aspra. Tutto nasce dal conto in comune della ex coppia da cui Seymandi avrebbe prelevato settecentomila euro senza dirlo al compagno e li avrebbe girati su un suo conto postale personale, scrive il quotidiano secondo cui Segre  si "sarebbe accorto già tempo fa" dei movimenti. L'uomo avrebbe così presentato un'istanza al tribunale di Torino per far bloccare il conto  "inaudita altera parte", ossia senza coinvolgere la persona cointestataria. Il contro è stato congelato d'urgenza e i due si vedranno davanti al giudice Gabriella Ratti martedì 22 agosto. 

In seguito è arrivata la replica di Seymandi che si trova in Vietnam, in vacanza, tramite il suo avvocato: "Il presunto trasferimento di denaro [...] in realtà venne effettuato nel marzo 2023 (ben oltre 4 mesi prima della serata del 27 luglio nella quale di fatto si interruppe la nostra convivenza), e Massimo Segre era perfettamente a conoscenza di questo trasferimento di denaro e delle finalità dello stesso, rientranti nell'ambito di normali rapporti patrimoniali tra le parti. Lo sapeva perfettamente al punto che lui lo aveva espressamente autorizzato, e che nessun esposto per appropriazione indebita od altro illecito di questo tipo è stato aperto a mio carico", sono le parole del legale citate dal Corriere della sera.

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