Kata, mistero sulla bimba scomparsa a Firenze. La nonna svela la sua verità
Vittima di uno scambio di persona. Rapita per un tragico errore. Che sta distruggendo la vita ad un'intera famiglia. La nonna paterna di Kata, la bimba peruviana di 5 anni, scomparsa a Firenze lo scorso 10 giugno, ha le idee molte chiare. E in una lunga intervista concessa al quotidiano La Nazione, racconta la sua verità. "Mio figlio non vive più, non dorme, non mangia. Mi ha detto di aver persino pensato al suicidio. Credo che mia nipote sia stata vittima di uno scambio di persona: volevano rapire un’altra bambina ed è stata presa per sbaglio. Sono sicura che nessuno avrebbe mai fatto del male alla mia famiglia volontariamente. Siamo delle brave persone: mio figlio ha avuto una vita difficile ma ha scontato la sua pena in carcere. E la famiglia di Katherine, mia nuora, è una delle più rispettabili del nostro Paese. So che Abel, lo zio di Kata, è stato arrestato. Io non ho idea di cosa succedesse all’Astor, ma sono certa che Abel non c’entri niente". I quotidiani locali, negli ultimi giorni, hanno rilanciato un'indiscrezione resa nota dal nostro quotidiano oltre un mese fa. Ovvero che la piccola Kata sarebbe viva. E sarebbe stata portata in Perù dai suoi rapitori.
Kata, caccia ai dieci nomi che mancano all'appello: le indagini
La vicenda della bimba peruviana ha scosso anche la politica fiorentina. Nell'ultimo mese sono stati 3 gli sgomberi (compreso quello dell'ex Hotel Astor, la struttura nella quale Kata viveva con la famiglia e oltre 140 persone) effettuati nel capoluogo toscano. Forze di polizia hanno ripreso possesso di una struttura occupata abusivamente da antagonisti appartenenti al Collettivo Studentesco Universitario nel corso dei primi mesi del 2016. L'immobile è di proprietà della Ausl Toscana Centro. In una nota, il Viminale parla di "interventi fondamentali per il ripristino della legalità". Soddisfazione da parte del centrodestra cittadino. "Nel 2021 presentai un'interrogazione alla maggioranza di sinistra che governa la città - ha sottolineato il capogruppo di Fdi a Palazzo Vecchio, Alessandro Draghi - non si usi mai più il diritto allo studio come scusa per occupare edifici pubblici". Sulla stessa linea anche gli esponenti fiorentini della Lega Federico Bussolin e Federico Bonriposi, rispettivamente segretario provinciale e commissario comunale del Carroccio. "Adesso ci auguriamo che prosegua in modo costante quest'opera di sgombero. E che arrivi il momento, finalmente, anche dello sgombero del Cpa di via Villamagna".