bambina scomparsa

Kata, i dieci nomi che mancano all'appello: accelerazione nelle indagini

Dalla Dda di Firenze sottolineano come siamo arrivato a un momento delicatissimo delle indagini sulla scomparsa di Mia Kataleya Chicclo Alvarez, la piccola Kata di 5 anni scomparsa a Firenze. La Direzione distrettuale antimafia ha ha dato esecuzione stamani a quattro misure di custodia cautelare, firmate dal gip del tribunale di Firenze, nei confronti di peruviani coinvolti nel cosiddetto "racket delle camere" dentro l'hotel Astor, l'immobile occupato dove lo scorso 10 giugno è scomparsa la bambina. Tra i destinatari delle misure disposte dal gip, c'è anche lo zio materno della bambina.  Le perquisizioni nei confronti di terzi non indagati, a quanto si apprende, hanno riguardato anche i genitori della bambina, il nonno e due zii paterni, uno zio materno e la moglie di quest’ultimo. 

 

I reati contestati sono estorsione, tentata estorsione e rapina, commessi tra il novembre del 2022 e lo scorso maggio, nonché di tentato omicidio e lesioni gravi commesse il 28 maggio, quando secondo quanto ricostruito all'Astor vi fu un raid punitivo nei confronti di alcuni occupanti. Il tutto da inquadrare in uno scenario di racket delle stanze nella struttura occupata a partire dal settembre 2022 da peruviani e romeni, con esazione dalle persone che volevano entrare di somme dai 600 ai 700 euro. In questo contesto gli inquirenti fiorentini hanno sempre sospettato che potesse essere maturato il rapimento della piccola. 

 

Secondo quanto riporta l'Agi, inoltre, nel raid punitivo del 28 maggio scorso ai danni degli occupanti dell’ex hotel Astor di Firenze ci sarebbero state altre dieci persone, non ancora identificate, assieme ai 4 destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare chiesta e ottenuta dalla Dia nell’ambito dell’indagine in cui è coinvolto lo zio di Kata. Stando a quanto apprende l'agenzia di stampa, i quattro non solo avrebbero chiesto dai 660 ai 700 euro a chi occupava la struttura ma avrebbero preteso denaro anche quando alcune persone volevano visitare gli ’ospitì e da questi ultimi anche somme dai 15 ai 50 euro per lavori di manutenzione che non è chiaro se venissero effettivamente svolti.