Bimba scomparsa a Firenze, colpo di scena con 4 arresti: c'è pure lo zio di Kata
Dopo quasi due mesi, arriva (finalmente) il primo atto ufficiale. La prima mossa della procura, che potrebbe, in una sorta di domino, portare a schiarire la nebbia intorno al giallo dell'estate. Sono quattro le persone arrestate dalla squadra mobile di Firenze nell’ambito delle indagini sulla scomparsa della piccola Kata Alvarez. Tra queste, spicca il nome di Abel Alvarez, lo zio materno della bambina rapita nel capoluogo toscano lo scorso 10 giugno. Le misure cautelari (almeno ad una prima lettura) nulla hanno a che vedere con la scomparsa della bimba peruviana. I magistrati contestano alcuni reati commessi all'interno dell'ex hotel Astor, la struttura occupata abusivamente all'interno della quale Kata viveva insieme alla famiglia e ad altre centoquaranta persone.
Kata scomparsa, spunta una nuova pista. Dove si trova la bimba
I reati ipotizzati sono quelli di estorsione, di tentativi di estorsione e di rapina, commessi tra il novembre 2022 e il 28 maggio 2023, nonché di tentato omicidio e lesioni gravi, commessi lo stesso 28 maggio 2023, ai danni di occupanti abusivi dell’albergo. Si tratterebbe, in sostanza, del famigerato racket degli affitti. Ovvero, di un'organizzazione illegale che avrebbe prima individuato gli immobili da occupare e poi smistato le camere, in cambio di denaro (tra i mille e i quattromila euro l'anno, a seconda delle condizioni e delle dimensioni delle stesse). Secondo la tesi accusatoria, il 28 maggio scorso vi fu un vero e proprio raid punitivo nei confronti di più occupanti dell'hotel Astor. Si tratterebbe di un pestaggio con una mazza da baseball e di minacce di morte ad una coppia di peruviani, per indurli a lasciare la stanza. Un'azione criminale portata avanti senza alcuna pietà. Tra l'altro, i presunti malviventi, dopo essersi allontanati sarebbe tornati nella stanza della coppia. L'uomo, per timore di essere ucciso, si sarebbe appeso con le mani sul davanzale della finestra, facendosi cadere al suolo e riportando gravi ferite.
"Kata non è a Firenze", dove porta la nuova pista: scattano gli accertamenti
La speranza degli inquirenti è che, durante gli interrogatori, emerga anche la verità sul rapimento di Kata. Che vengano fatti i nomi di altre persone minacciate o picchiate. Uomini e donne che, per vendetta, avrebbero poi fatto del male alla minorenne. Una bimba innocente, scomparsa nella nebbia di contesto di illegalità diffusa. Tollerata a Firenze, ad un passo dal centro storico che mezzo mondo ci invidia, nell'indifferenza della politica che amministra la città.
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