incubo ricatti
Dossieraggio sui politici, Cantone conferma l'inchiesta: "Acquisiti atti e sentite persone"
La bomba è esplosa nella mattinata di giovedì 3 agosto con la notizia di una indagine volta a verificare se c'è stata un'attività di dossieraggio e ricatti su informazioni riservate prese da banche dati pubbliche. La Procura della Repubblica di Perugia sta indagando sull’acquisizione di notizie riservate, in seguito a presunti accessi abusivi a banche dati pubbliche, riferite ad alcuni politici, tra i quali il ministro della Difesa, Guido Crosetto. Lo rende noto il procuratore capo Raffaele Cantone. L’indagine, viene ricostruito, è conseguenza della denuncia presentata nell’ottobre 2022, dallo stesso Crosetto, in seguito alla pubblicazione di notizie riservate sulla sua precedente attività lavorativa. Le indagini svolte dalla Procura di Roma, ricorda Cantone, avevano portato a individuare come presunto autore di alcuni accessi da ritenersi non leciti a banche dati pubbliche un finanziere in forza al Nucleo di polizia valutaria di Roma, ma distaccato al gruppo che si occupa di segnalazioni di operazioni sospette, Sos.
Iscritto nel registro degli indagati, il militare ha sostenuto la correttezza del suo operato. Ad aprile, riferisce ancora Cantone, il fascicolo è stato inviato a Perugia per "valutazioni di competenza". Su coordinamento della Procura del capoluogo umbro, il nucleo di polizia valutaria della Finanza ha sentito numerose persone e molto materiale è stato acquisito. "Gli accertamenti vengono svolti con la piena collaborazione e in totale sintonia con il procuratore nazionale antimafia che aveva, già prima dell’avvio delle indagini, provveduto a riorganizzare radicalmente il servizio Sos", conclude Cantone. Secondo le informazioni riportate dai media, l'attività di reperimento delle informazioni sensibili riguarderebbe un centinaio di nomi, alcuni famosi altri con ruoli nelle istituzioni, politici di primo piano, giornalisti, capitani di industria.
Una vicenda delicata e potenzialmente esplosiva. Il presidente dei senatori di Azione-Italia Viva e componente del Copasir Enrico Borghi in Aula al Senato ha chiesto al governo "una informativa su quanto oggi è riportato su alcuni giornali, e che, se fosse vero, risulterebbe questione di particolare gravità perché lederebbe una serie di prerogative, di tutele e di garanzie costituzionali".