Emanuela Orlandi, il retroscena sulla pista familiare: "Quelle avances..."
Il caso di cronaca di Emanuela Orlandi è tornato di grande attualità dopo ben quaranta anni. Le rivelazioni fatte dal Tg di La7 hanno riportato al centro dell'attenzione la pista familiare. I fratelli della cittadina vaticana scomparsa hanno allora convocato una conferenza stampa per chiarire il loro punto di vista. La sorella Natalina, in quell'occasione, ha ammesso di aver ricevuto delle avances da parte dello zio Mario Meneguzzi, ma ha specificato che esse sono state "solo verbali". Il giornalista Pino Nicotri, che già in precedenza aveva nutrito dubbi sulla versione dei fatti proposta dalla famiglia della ragazza scomparsa, è tornato sull'argomento e ha sottolineato quali sono, secondo lui, gli aspetti che ancora non tornano.
Spunta un nuovo documento. "Se autentico...": chi inchioda Nicotri
In un articolo pubblicato su Blitz Quotidiano, Nicotri ha confermato che il primo a comunicare le avances dello zio Meneguzzi ai carabinieri fu il fidanzato di Natalina Andrea Ferraris, ammettendo quindi che non c'è alcun bisogno di conferma dell'autenticità del documento da lui stesso diffuso. Poi, però, il giornalista ha fatto luce su tutti gli elementi che, secondo lui, ancora non si inseriscono bene in una narrazione vicina alla realtà.
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In particolar modo, a pesare nella sua ricostruzione è il ruolo del fidanzato di Natalina Orlandi: "Non ha senso pensare che il fidanzato sia andato dai carabinieri se si fosse trattato solo di avance a base di semplici parole", ha affermato. Quindi ha spiegato meglio: "Per andare dai carabinieri che indagavano sulla scomparsa di Emanuela, ci dev’essere stato evidentemente un qualche elemento abbastanza grave da far sospettare che zio Mario Meneguzzi potesse aver avuto a che farci. Si direbbe quindi che non di avance a base di sole parole si sia trattato", ha concluso Nicotri.