stop all'assegno
Reddito di cittadinanza, la pacchia è finita: arrivato l'sms di chiusura
Migliaia di famiglie napoletane hanno percepito il 27 luglio l’ultima rata del reddito di cittadinanza, misura che è stata sospesa dal Governo Meloni a partire dal mese di agosto per i nuclei familiari che non comprendono disabili, minori o over 60 e sono quindi ritenute «occupabili». Per questi nuclei il reddito di cittadinanza sarà sostituito a settembre con la nuova misura di supporto alla formazione e al lavoro da 350 euro mensili. Queste famiglie hanno ricevuto dall’Inps il messaggio di sospensione del sussidio arrivato a 169mila famiglie. «A questo proposito occorre fare chiarezza - ha dichiarato l’Assessore al Welfare del Comune di Napoli Luca Trapanese - perché in queste ore negli uffici dei nostri Servizi sociali in tutte le Municipalità centinaia di persone stanno chiedendo di essere prese in carico. Il messaggio è questo: «Domanda di reddito di cittadinanza sospesa come previsto dall’articolo 48 del decreto legge 20/23 in attesa eventuale presa in carico dei Servizi sociali».
Chiariamo bene questa situazione: è inutile recarsi ai Servizi sociali. Chi ha perso il reddito di cittadinanza ed è ritenuto occupabile, cioè ha trai 18 e i 59 annidi età, non ha persone disabili a carico e non ha minori a carico, potrà ricevere 350 euro al mese come supporto alla formazione al lavoro attraverso gli sportelli dei Centri per l’Impiego e l’Inps. Ricevono ancora il reddito di cittadinanza fino a dicembre le persone che hanno a carico dei minori, che sono ultrasessantenni e che hanno nel nucleo familiare delle persone disabili. Queste persone dal primo gennaio 2024 riceveranno un contributo non inferiore a 480 euro, sempre su segnalazione del Centro per l’Impiego attraverso una piattaforma che metterà in collegamento Centri per l’Impiego e Servizi sociali.
Chiedo di non recarsi per questo motivo alle sedi dei nostri Servizi sociali. Le assistenti sociali sono dalla parte dei cittadini, ma in questo caso non possono fare nulla perché la presa in carico dei cittadini avviene attraverso una piattaforma che viene gestita prima dai Centri per l’Impiego e poi arriva ai servizi sociali. Le persone abili al lavoro verranno contattate dai Centri per l’Impiego e o recarsi presso le sedi dei Centri per l’Impiego, ma non presso i Servizi sociali».
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Nel frattempo però Napoli si sta rivoltando, anche perché un quarto degli esclusi è campano, solo nella provincia di Napoli sono 21.507, a Caserta sono 7,635, a Salerno 4,806, ad Avellino 1,669 e a Benevento 1.153. Nella sede Inps di via De Gasperi è intervenuta una pattuglia della polizia e si registrano proteste anche Mila Sono i percettori a cui è stato sospeso il reddito di cittadinanza solo nella provincia di Napoli a Scampia e nel comune di Calvizzano. Nicola Ricci, segretario generale Cgil Napoli e Campania, ha lanciato l’allarme «siamo solo all’inizio di una bomba sociale a cui vanno date risposte e, tra agosto e settembre, sarà anche peggio. Assicurare ai cittadini che saranno presi in carico dai servizi sociali rischia solo di creare ulteriori disagi».
Insorgono i 5 Stelle. Giuseppe Conte, strenuo difensore del reddito, dalla sua pagina social scrive: «Un sms per dire a 169mila famiglie "arrangiatevi". Quello che arriva oggi dall’Inps, grazie alle scelte del Governo Meloni su Reddito e Pensione di cittadinanza, è un messaggio chiaro: lo Stato ha deciso di sospendere il sostegno. Poco importa se queste persone stiano attraversando un momento di difficoltà dovuto alla mancanza di lavoro, o se quei soldi servivano loro per integrare uno stipendio da fame. Dal 1° agosto zero». Gli fa eco Dino Giarrusso, europarlamentare 5 Stelle. «Oggi entra nel vivo la rivoluzione al contrario di Giorgia Meloni, quella che lascerà senza alcun sostegno 400mila famiglie italiane, un totale di un milione e mezzo di persone abbandonate alla miseria per le scelte scellerate di questa maggioranza, che toglie ai poveri per dare ai privilegiati. Per i percettori cosiddetti occupabili, infatti, luglio sarà l’ultimo mese utile per l’accredito del reddito di cittadinanza. Poi il nulla, se non promesse campate per aria. Ma con le promesse, lo sappiamo bene, non si pagano le bollette». Dall’Inps però spiegano come: «Nell’eventualità della presa in carico dei servizi sociali la sospensione sarà revocata. Si precisa che questa eventualità riguarda esclusivamente le persone che versano in un particolare stato di bisogni complessi e di difficoltà di inserimento sociale o lavorativo». Una condizione che, secondo l’Inps, coinvolgerebbe circa 88mila persone.