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Alain Elkann e il treno per Foggia, nuovo capitolo della telenovela. E Molinari...

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Il "racconto d'estate" di Alain Elkann pubblicato da Repubblica sul treno per Foggia frequentato da giovani "Lanzichenecchi" finanche in prima classe, dove non si può più leggere Proust in pace, continua a far discutere sui social e non solo. Dopo una nota al vetriolo dei giornalisti del quotidiano quando sul web sono iniziati gli sfottò, oggi è stato pubblicato un comunicato sindacale che racconta le tensioni interne con il direttore Maurizio Molinari. "L’assemblea delle giornaliste e dei giornalisti di Repubblica prende pubblicamente le distanze dai contenuti inopportuni nei toni e nel merito - e che grave danno di reputazione hanno causato alla nostra testata - pubblicati nell’edizione di lunedì a firma di Alain Elkann, padre del nostro editore", si legge nel comunicato pubblicato venerdì 28 luglio su Repubblica.

"Già questo particolare rappresenta di per sé una commistione editoriale, ma anche le argomentazioni riportate non rispecchiano in alcun modo le sensibilità di chi questo giornale lo fa uscire tutti i giorni. Lunedì con nostra sorpresa la direzione aveva rifiutato la pubblicazione di una nota del Cdr al riguardo sul quotidiano, seppur dicendo di condividere il nostro stato d’animo. Ma insistiamo nel voler mettere nero su bianco, questa volta ai sensi dell’articolo 34 del contratto nazionale di lavoro, la nostra piena dissociazione rivolgendoci direttamente alle lettrici e ai lettori di Repubblica, come noi rimasti in grandissima parte esterrefatti da quanto hanno letto", si legge nella nota che denuncia "mancanze di rispetto" nei confronti della rappresentanza sindacale da parte della direzione che "ha avuto atteggiamenti e usato appellativi - all’interno e all’esterno di tavoli sindacali - che irridono il lavoro e le prerogative del Comitato di redazione".

 

Mercoledì lo stesso quotidiano aveva dato due pagine ad articoli e commenti in difesa del pezzo di Elkann, ospitando interventi dello scrittore Paolo Di Paolo e del direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di New York e professore emerito all’università della Pennsylvania Fabio Finotti. Sempre su Repubblica, nelle pagine campane, si trova oggi la posizione di  Molinari espressa alla 53esima edizione del Giffoni Film Festival. Su quanto scritto da Elkann dice: "La scuola anglosassone insegna che più i contenuti intellettuali sono controversi e più fanno discutere, più sono positivi. Credo che la discussione che ha innescato sia stata profondamente positiva. La controversia c’è stata, dirompente, e in qualche maniera ha testimoniato la validità della pubblicazione".

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