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Meloni negli Usa, il New York Times imbarazza la sinistra: "Dissipato ogni timore"

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«Avete appena visto cosa è accaduto in Italia in quella elezione. State vedendo cosa sta accadendo intorno al mondo». Le parole pronunciate da Joe Biden lo scorso settembre, a pochi giorni dal trionfo elettorale di Fratelli d’Italia, sembravano anticipare una certa diffidenza nei rapporti tra la Casa Bianca e il nuovo governo Meloni. «Ma i timori dello scorso autunno si sono ampiamente dissipati», scrive in un editoriale il New York Times, mentre si avvicina il momento del primo colloquio alla Casa Bianca tra la premier italiana ed il presidente degli Stati Uniti. Meloni, sottolinea il quotidiano, si è dimostrata in questi mesi una «forte alleata» in quella che è la priorità della politica estera di Biden, la guerra in Ucraina, e l’incontro odierno si pone l’obiettivo di rafforzare ulteriormente i legami. «Biden si è trovato molto bene a lavorare con Meloni. Su tantissime questioni internazionali c’è un grande allineamento tra Italia e Stati Uniti», ha commentato ieri il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale Usa, John Kirby, riconoscendo che «l’Italia è stata di grandissimo sostegno sull’Ucraina».

 

La posizione della Casa Bianca a guida democratica nei confronti di Roma «non era scontata», prosegue il Nyt, ricordando come Fratelli d’Italia affondi le sue radici «nelle fazioni politiche neofasciste emerse dopo la Seconda guerra mondiale» e che la premier è diventata «la prima nazionalista di estrema destra a guidare l’Italia dai tempi di Benito Mussolini». «Con disappunto di Biden, sembrava essere una versione italiana dell’ex presidente Donald Trump», evidenzia il giornale, citando anche l’intervento della leader di Fdi alla kermesse repubblicana ’Conservative Political Action Conferencè. Non solo, l’ascesa di Meloni al potere era accompagnata dallo scetticismo per le posizioni su Euro, migranti e diritti Lgbtq «più allineate» con il primo ministro ungherese, Viktor Orban, rispetto alle sue controparti in Germania e Francia. Ma alla prova dei fatti sull’Ucraina, sottolinea il quotidiano, la premier ha saputo imporre al suo governo di coalizione la linea dura nei confronti della Russia e questo malgrado Matteo Salvini e Silvio Berlusconi.

 

Anche l’apertura di una nuova fase nei rapporti con Pechino, su cui gli Stati Uniti hanno sempre un’attenzione particolare, è stata uno dei motivi che hanno portato alla ’riabilitazionè di Roma. «Per la gioia di Washington, Meloni si è allontanata dalla Cina» avendo definito un «grosso errore» per l’Italia aver aderito all’iniziativa cinese della Via delle Seta, rimarca il Nyt, anticipando uno dei temi che dovrebbe essere affrontato oggi alla Casa Bianca. Ci sono, tuttavia, alcune questioni che rischiano di creare imbarazzo nel colloquio tra Biden e Meloni. Per il Nyt, una di queste è la posizione del governo italiano che ha chiesto al comune di Milano di interrompere la registrazione all’anagrafe dei figli di coppie omogenitoriali. La Camera ha approvato una proposta di legge che renderebbe la pratica della maternità surrogata un reato, anche se eseguita all’estero nei Paesi dove è legale, come gli Stati Uniti. Kirby ha ribadito che il presidente sostiene i diritti umani in tutto il mondo, ma ha indicato che le interazioni tra Biden e Meloni su tali questioni saranno limitate. «Il popolo italiano può decidere il proprio governo - ha detto - È una democrazia e il presidente la rispetta»

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