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Emanuela Orlandi, "dopo le parole su Wojtyla...". Rivelazione choc del fratello

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Il caso di cronaca di Emanuela Orlandi è tornato di grande attualità dopo quarant'anni. Tra le piste più seguite per capire cosa si nasconda dietro la scomparsa della cittadina vaticana mai ritrovata c'è quella familiare che, secondo alcuni esperti, non dovrebbe essere abbandonata. Pochi giorni fa il giornalista Pino Nicotri, attraverso un articolo, era tornato a sottolineare l'importanza del ruolo dello zio della ragazza Mario Meneguzzi. "Non mi fido più né della Procura di Roma, né di quella vaticana. Ho consegnato loro documenti molto importanti sulla scomparsa di mia sorella, ma preferiscono indagare sulla pista familiare. È una barzelletta quello che stanno facendo. Non sembrano persone all’altezza. Il Vaticano non vuole la Commissione parlamentare": questo il duro sfogo di Pietro Orlandi, il fratello di Emanuela che da anni si batte per sapere la verità.

 

 

Ai microfoni di "Gazzetta ladra" su Radio Cusano Campus. Pietro Orlandi ha commentato le ultime notizie circolate sulla scomparsa della sorella Emanuela: "La decisione di ritirare fuori la vecchia storia di mio zio è un chiaro segnale che la macchina del fango contro di me e la mia famiglia si è messa in moto", ha affermato senza timore di smentita. "C’è la volontà da parte di qualcuno in Vaticano di allontanare il più possibile qualsiasi tipo di responsabilità interna, spostando il tiro sulla mia famiglia. Il loro obiettivo è chiaro: impedire la partenza della Commissione parlamentare d’inchiesta. In questi giorni", ha continuato Pietro Orlandi.

 

 

Per spiegare il suo punto di vista, il fratello di Emanuela ha anche ricordato Andrea Purgatori, il giornalista che per anni ha dedicato tempo e studio alla vicenda di Emanuela: "Ho perso un grande amico come Andrea Purgatori, che avrebbe fatto parte della Commissione parlamentare come consulente esterno. Lo vidi l’ultima volta il 6 giugno quando i senatori dubbiosi vollero ascoltare alcune persone per valutare il caso e Purgatori fece uno straordinario intervento mettendo a tacere coloro che ancora avevano dei dubbi ed erano contrari all’istituzione di una Commissione parlamentare d’inchiesta su Emanuela ", ha dettoPietro Orlandi, "sappiano che io non mi fermerò mai, andrò sempre avanti anche se dovessero ripetersi episodi intimidatori come il taglio delle gomme della mia auto o come la lettera di minacce arrivata a casa di mia madre qualche mese fa, in cui c’era scritto 'pagherai per tutto il male che hai fatto e le cose che hai detto'. Lettera minatoria che abbiamo ricevuto dopo le mie parole su Giovanni Paolo II". 

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