Caronte, non è finita: altre 24 ore roventi. Allarme a Roma tra rifiuti e topi
La morsa del caldo fa impennare le temperature in un'Italia rovente da Nord a Sud, dove si attende per mercoledì 19 luglio un nuovo picco, con 23 città da bollino rosso. È al nono giorno consecutivo la Capitale, dove oggi si sono registrate temperature superiori ai 40 gradi, con un aumento del 15 per cento delle chiamate al pronto soccorso. In Sardegna, la regione più colpita dal caldo torrido di questi giorni, il termometro è salito fino a 45 gradi e un uomo di 84 anni è morto per un malore che lo ha colpito mentre era in auto. "Credo che sia importante avere attenzione ai lavoratori in questi giorni di grande calore - evidenzia il ministro della Sanità, Orazio Schillaci -, mettendo in atto tutte le misure necessarie e evitare, se possibile, lavori estremi nelle ore più calde".
Ecco la città più bollente d'Italia: 46,4 gradi. Sorpresa in classifica
L’Italia si prepara al giorno più caldo dell’anticiclone Caronte, con 23 città da bollino rosso previste per mercoledì 19 luglio. Già giovedì 20 i capoluoghi con livello massimo di allerta scenderanno a 18, secondo quanto indica l’ultimo bollettino del ministero della Salute sulle ondate di calore. Alle 20 le città con allerta 3 - Ancona, Bologna, Bolzano, Brescia, Cagliari, Campobasso, Firenze, Frosinone, Latina, Messina, Napoli, Palermo, Perugia, Pescara, Rieti, Roma, Trieste, Venezia, Verona e Viterbo. Domani dalla lista si sfilerà Bolzano - si aggiungeranno Bari, Catania, Civitavecchia e Torino. Giovedì resteranno da bollino rosso Ancona, Bari, Cagliari, Campobasso, Catania, Civitavecchia, Firenze, Frosinone, Latina, Messina, Napoli, Palermo, Perugia, Pescara, Reggio Calabria, Rieti, Roma e Viterbo. Rinfrescheranno in particolare Bologna, Brescia, Torino, Trieste, Venezia e Verona, che scenderanno al livello di allerta 1 (bollino giallo). Milano passa a bollino arancione. Un peggioramento è previsto il giorno 20 solo per Genova, con il passaggio da giallo ad arancione. Per tutti e tre i giorni l’allerta resta massima nella Capitale.
"Non parlate del caldo perché...". Il giornalista inglese tira in ballo Meloni
Intanto tra i pericoli legati al caldo c'è la proliferazione di zanzare, zecche e, soprattutto, topi. "Uno studio condotto lo scorso anno da ricercatori di Stati Uniti e Canada ha dimostrato come l'aumento delle temperature e gli inverni più miti abbiano un effetto diretto sulla proliferazione dei roditori nelle aree urbane - dice Alessandro Miani, presidente della Società italiana di medicina ambientale (Sima) -. I topi sono infatti animali che non resistono alle basse temperature, mentre si moltiplicano in presenza di condizioni favorevoli come il forte caldo. Non solo. L'accelerazione del processo di decomposizione dei rifiuti lasciati sotto il sole presso cassonetti o davanti le abitazioni nelle aree urbane, fenomeno che si intensifica durante le ondate di calore, porta i ratti a uscire allo scoperto in cerca di cibo e acqua, e incrementa le occasioni di contatto tra esseri umani e roditori".