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Caso La Russa, Milano tappezzata di manifesti choc: "Gli stupratori siete voi"

Christian Campigli
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Giudicati e condannati. Padre e figlio.  Senza aver letto un solo documento, senza aver ascoltato alcun testimone. Il tribunale del popolo, quello convinto di essere depositario della verità assoluta, quella che invoca ad ogni piè sospinto il tintinnio delle manette, torna a colpire. "El violador eres tu. Gli stupratori siete voi". È questa la scritta che campeggia su alcuni poster che sono stati affissi la notte scorsa sotto i locali e lo studio legale dei La Russa, a Milano. L'azione è stata rivendicata dal movimento femminista e transfemminista "Non una di meno Milano". Che sulla propria pagina Facebook ha pubblicato foto e comunicato.

 

Un poster è comparso anche sotto l'Apophis club via Merlo, la discoteca nella quale la ragazza che ha denunciato per stupro Leonardo Apache La Russa lo ha incontrato. Una storia che, superfluo dirlo (ma forse neppure troppo), andrà chiarita in ambito processuale. Tanti i nodi che andranno sciolti in una vera aula di tribunale. Concetti semplici, elementari, alla base del vivere comune, della democrazia. Ma, come recitava un famoso spot pubblicitario, regole di convivenza per molti, ma non per tutti.

 

"La Russa padre e La russa jr: i violadores siete voi - scrive il movimento in una nota -. Vogliamo cacciare La Russa da ogni incarico pubblico, vogliamo chiusi i locali della famiglia e lo studio legale su cui si fonda il loro potere economico e politico, vogliamo requisiti i loro soldi affinché siano devoluti ai centri antiviolenza". Ma non basta. "Abbiamo puntato il dito contro gli interessi economici e di potere della famiglia La Russa a Milano: poster 'el violador eres tu' sono comparsi sotto i locali notturni di corso Como e lo studio legale di Porta Romana". Il  movimento "Non una di meno" ha annunciato che, nel tanto pomeriggio di oggi, alle 18 e 30, in piazza 25 aprile, organizzerà un flash mob. Alla faccia del garantismo e delle più elementari regole di democrazia. 

Qui il post Instagram di Non una di meno Milano
 

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