Emergenza idrica, dissalatori per combattere la siccità: come funzionano
I grandi laghi del nord sono in sofferenza e le portate del Po sono già dimezzate. Calano anche i livelli del Trasimeno, di Bracciano e di Nemi.
È l’allarme che emerge dai dati dell’Osservatorio sulle risorse idriche dell’Associazione nazionale consorzi di gestione e tutela del territorio e acqua irrigue. Le riserve idriche ci sono ma non basteranno per soddisfare il fabbisogno estivo e la maggior parte dei grandi bacini è già in sofferenza. Il presidente Anbi Francesco Vincenzi non ha dubbi: «In queste condizioni e senza riserve d’acqua il Paese arriverà stremato all’autunno».
Quindi quali sono le soluzioni possibili?
Il commissario Nicola Dell’Acqua ha inserito i dissalatori tra le priorità per fronteggiare la siccità.
Ma cosa sono i dissalatori e come funzionano?
Sono impianti che utilizzano processi di desalinizzazione per rimuovere sale e impurità dall’acqua salata rendendola sicura per il consumo umano o per scopi industriali.
Per capirne di più abbiamo chiesto a Pietro Tota, country manager di Acciona Agua azienda spagnola leader mondiale del settore del ciclo idrico integrato.
In che modo un dissalatore può contribuire a risolvere il problema della siccità?
Euro È il costo al metro cubo dell’acqua portata sulle isole minori via nave «Iniziamo col dire che c’è bisogno di una programmazione organica che consenta di poter definire le risorse di approvvigionamento, da fonti di acqua superficiali e sotterranee, nel loro complesso in cui inserire anche i dissalatori.Un dissalatore non è la soluzione definitiva al problema dell’approvvigionamento ma può aiutare, soprattutto nel momento in cui le risorse scarseggiano, e fanno da equalizzatore consentendo di poter ripristinare l’equilibrio idrico».
Non è un processo costoso?
«Il miglioramento tecnologico della dissalazione ha consentito un’estrema ed evidente riduzione dei costi dell’acqua dissalata.
Questo perché si è passati da sistemi obsoleti come quelli dell’evaporazione all’osmosi inversa. Sono ormai anni che un metro cubo di acqua marina dissalata costa, in media, meno di 2 euro. Teniamo conto che in Italia la tariffa media del servizio idrico integrato è di 3 euro. Ricordo che il nostro impianto sull’isola di Pantelleria Lampedusa Linosa ha permesso di evitare l’approvvigionamento idrico con le bettoline, navi caricate d’acqua che partivano dai porti della Campania, che avevano fatto schizzare il prezzo dell’acqua a 14 euro al metro cubo. Ora l’acqua costa meno di 2 euro».
E in termini energetici?
«Anche qui grazie alla tecnologia siamo passati dai 22 chilowattora per dissalare un metro cubo di acqua marina con il sistema di evaporazione agli attuali 3,5 chilowattora con il sistema dell’osmosi inverEuro È il prezzo medio dell’acqua marina processata dai dissalatori sa. Se parliamo di acque salmastre l’energia necessaria per dissalarla si abbatte fino a 0,4 chilowatt al metro cubo».
Ma come funziona un dissalatore a osmosi inversa?
«L’osmosi inversa è un processo in cui l’acqua viene pressurizzata con delle pompe su una membrana semipermeabile che lascia passare l’acqua ma non i sali».
Ci sono già degli impianti funzionanti in Italia?
«Certo. Uno dei più grandi mai costruiti nel nostro Paese lo abbiamo realizzato nel 2018 all’interno della raffineria Saras del gruppo Sarlux a Cagliari. Un impianto che con la tecnologia dell’osmosi inversa dissala circa 15 mila metri cubi al giorno di acqua marina. Poi c’è una gara in corso per un impianto in provincia di Palermo a Presidiana». I dissalatori permetteranno anche di evitare la dispersione idrica, che in Italia toccano il 40%, durante il trasporto via tubature? «Certo. Faccio due esempi. Noi abbiamo installato un dissalatore sulla sponda del Tamigi per evitare le perdite idriche ingenti che avvenivano durante il trasporto fra la zona ovest e quella est di Londra; sono 60 chilometri. In Spagna abbiamo permesso al governo di abbandonare l’idea dei grandi travasi di acqua da nord a sud equipaggiando lunga la costa da Barcellona a Malaga una serie di dissalatori».