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Sciopero treni giovedì 13 luglio, Salvini dimezza la protesta: gli orari dello stop

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Lo sciopero dei lavoratori di Trenitalia e Italo ci sarà, ma durerà dalle 3 del mattino di giovedì 13 luglio fino alle 15 dello stesso giorno. E' la linea dura del ministro ai Trasporti, Matteo Salvini, che dimezza le ore della protesta dei ferrovieri, che avrebbe invece dovuto concludersi alle 2 di venerdì 14 luglio. Una decisione presa al termine dei due tavoli al Mit sugli scioperi dei lavoratori dei trasporti ferroviari e del trasporto aereo, entrambi conclusi con un nulla di fatto. I sindacati infatti non avevano ceduto alla richiesta di rinunciare allo sciopero di 23 ore, proclamato unitariamente da tutte le sigle, ma a poche ore dalla fine dell'incontro - dopo il confronto sullo sciopero del 15 luglio del settore handling aeroportuale, che pure è stato confermato - Salvini ha notificato il provvedimento, già firmato, di riduzione delle ore di sciopero. Il ministro ha agito sulla base di due fattori: l'assicurazione da parte delle aziende, "di cui Salvini - assicura il Mit - si fa garante, dell’immediata ripresa delle trattative sindacali su tutti i punti oggetto dell’agitazione" e una nota inviata dalla Commissione Garanzia scioperi in cui chiedeva un intervento diretto dell'autorità competente, cioè Porta Pia.

"La precettazione è un'iniziativa, vergognosa, sbagliata e illegittima", tuona però la Filt-Cgil. "Le astensioni dal lavoro sono state dichiarate secondo le leggi vigenti e - avverte - valuteremo in sede legale come rispondere all'iniziativa di comprimere il diritto costituzionale di sciopero". Nel corso del tavolo al Mit le sigle - Uilt, Filt Cgil, Fit Cisl, Uglt, Orsa e Fast Confsal - avevano fatto fronte comune, ribadendo i nodi alla base dell'agitazione: le condizioni di lavoro e le assunzioni dei dipendenti Trenitalia, ancora bloccate come durante l'emergenza pandemica, e il mancato rinnovo da parte di Italo dei contratti, scaduti nel 2021. Ma, dal management delle due aziende, risposte soddisfacenti non erano arrivate, portando i sindacati ad affermare che non c'erano le condizioni per revocare lo sciopero.

"Mi adopererò perché le aziende incontrino i sindacati per dare soddisfazione ai lavoratori delle ferrovie italiane senza però lasciare a piedi centinaia di migliaia di italiani che non ne hanno colpa", ha affermato Salvini in un videomessaggio. Ma le proclamazioni risalgono a tre settimane fa e da allora "non c'è stata nessuna disponibilità da parte delle aziende", ha sottolineato la Fit Cisl, né dal dicastero: "In questi 34 giorni - attacca ancora la Filt Cgil - nulla è stato fatto per evitarli, mentre vi era tutto il tempo e la disponibilità per farlo".

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