testamento berlusconi
Berlusconi, sorpresa sui maxi-lasciti a Fascina e Dell'Utri: "Chi dovrà pagare"
Le ultime volontà di Silvio Berlusconi fanno discutere, soprattutto per quanto riguarda il terzo documento che compone il testamento del fondatore di Forza Italia. Parliamo del foglio autografo consegnato il 5 luglio da Marta Fascina al notaio Arrigo Roveda e che prevede un lascito di 100 milioni di euro alla stessa compagna del Cavaliere, uno analogo al fratello Paolo Berlusconi, e uno di 30 milioni a Marcello Dell'Utri. Prima Dagospia e poi il Corriere della sera hanno fatto emergere alcune anomalie che, in via ipotetica, renderebbero il documento impugnabile. Insomma, potrebbe essere messo in discussione. Domenica 9 luglio sempre il Corriere ospita il parere di Giulio Biino, presidente dei notai italiani per cercare di venire a capo della vicenda, nonostante si parli di uno scenario ipotetico: al momento la famiglia appare unita e decisa a rispettare le volontà del padre a prescindere da possibili imprecisioni formali.
Berlusconi nel documento scrive che le disposizioni sonno valide "se non dovessi tornare" dal San Raffaele. Ma il Cav superò quel ricovero. "La dicitura 'se non torno', ove interpretata asetticamente, può far pensare ad una condizione risolutiva, destinata quindi a far cadere il testamento, ove il testatore, come nel nostro caso, faccia ritorno dall’ospedale", spiega il notaio. Tuttavia "si potrebbe anche ritenere che quella disposizione si riferisse ad ogni ricovero in ospedale successivo alla datazione della scheda". Va poi considerato che "l’uso del condizionale 'dovreste riservare queste donazioni' (...) può ingenerare il dubbio che si trattasse di un semplice desiderio del testatore e non di previsioni dal carattere imperativo". Insomma, formalmente i dubbi sono legittimi.
C'è poi l'anomalia della mancata citazione di Luigi Berlusconi, l'ultimo dei figli del Cav. È un problema? "Assolutamente no, perché la disposizione in suo favore della legittima è contenuta nella prima scheda che non viene revocata né dalla seconda, né dalla terza". Un elemento di novità nelle interpretazioni del testamento arriva su chi dovrà pagare i lasciti per Marta Fascina, Paolo Berlusconi e Marcello Dell'Utri. Non dovrà farlo Luigi, spiega il notaio, ma "anche Barbara ed Eleonora, benché menzionate, sono escluse da tale obbligo in quanto, come Luigi, beneficiarie della sola legittima, e l’art.549 del Codice Civile prevede che non sia possibile imporre 'pesi' (e il pagamento di un legato costituisce un 'peso') sulla legittima". Insomma, il "peso" appare una esclusiva di Marina e Pier Silvio.
Altro dubbio riguarda il legato in favore di Paolo, già contenuto in altre disposizioni. Nuovo lascito o volontà di ribadire quanto disposto? "Ove sorgesse una discussione, la corretta intenzione potrebbe essere ricostruita solo in base alle testimonianze dei diretti interessati ovvero di amici e/o conoscenti ai quali fosse stata manifestata"., spiega Biino. Infine, il fatto che il documento presentato da Fascina non fosse custodito da un notaio a differenza degli altri non mette in dubbio la sua validità.