Ambasciata russa nel mirino di servizi segreti e Copasir: "Milioni in contanti"
I servizi segreti italiani e il comitato parlamentare per la sicurezza vogliono vederci chiaro su un giro di soldi che vede al centro l'ambasciata russa in Italia. Lo scrive il Corriere della sera secondo cui il Copasir sta per attivar su un caso che vede già al lavoro l’Unità di antiriciclaggio e l'Aise. Il dossier riguarda alcune operazioni iniziate nella prima metà del 2022: "«movimentazioni sospette» rilevate sui tre conti correnti dell’ufficio diplomatico russo: uno dei conti opera in valuta, gli altri due in euro. Il passaggio di danaro da un conto all’altro fece scattare l’allarme alla Uif e la struttura che lavora presso la Banca d’Italia iniziò a trasmettere una serie di «segnalazioni»" raccolte in un report, scrive Francesco Verderami.
Cifre non da poco. Ad esempio, solo in tre mesi alla fine del 2022 tra depositi e prelievi l’ufficio diplomatico russo a Roma avrebbe mosso un milione di euro in contanti. "Non si conosce la destinazione del denaro, ma c’è un motivo se l’intelligence italiana prese a seguire con attenzione la vicenda: il giro di soldi era iniziato in concomitanza con lo scoppio della guerra in Ucraina. E da allora «non è mai finito»", si legge nell'articolo che cita informazioni dei servizi segreti italiani. A cosa servivano i soldi? Perché questi flussi di denaro sono iniziati con l'invasione dell'Ucraina e ancora, a quanto risulta, non sono terminati? Al momento non si sa cosa hanno scoperto gli investigatori dell’antiriciclaggio italiana, che da mesi condividono le informazioni con le Financial Intelligence Unit estere. Ma gli atti arriveranno presto al Copasir che svolgerà audizioni e richieste di informative.