Firenze, Kata scomparsa. Dalle telecamere il nuovo sospetto su furgone e scooter
Un furgone bianco. E dietro uno scooter. Che vengono ripresi da una telecamera di una ditta. Un'ipotesi, un piccolo spiraglio di luce in un'indagine densa di difficoltà e di errori. Gli inquirenti sono convinti che, con quel mezzo a quattro ruote, sia stata portata via dall'ex hotel Astor Kata, la bimba peruviana di 5 anni, scomparsa da Firenze dallo scorso 10 giugno. Gli investigatori non hanno, in realtà, certezze. Ma, tra le ipotesi più verosimili, vi è certamente quella che la bimba sia stata rapita in un lasso di tempo che va tra le 15 e 13 (ovvero quando una telecamera interna all'immobile occupato abusivamente la riprende per l'ultima volta) e le 15,45. Ovvero quando la madre torna dal lavoro e si rende conto che la figlia è scomparsa. Inghiottita nel nulla. In questa mezz'ora, la telecamera di una ditta adiacente al cortile dell'Astor registra un rumore. Un tonfo, di un oggetto che cade dall'alto verso il basso. Potrebbe essere un uomo che scavalca il muretto alto (in quel punto) appena due metri? Impossibile escluderlo. Di sicuro, pochi attimi dopo, un furgone bianco e uno scooter si allontanano. La ditta è stata perquisita, ma nulla, nemmeno la più piccola traccia è stata rinvenuta. Si tratta, inutile negarlo, di un'indagine lunga. Anche se il tempo è, oggi, il peggior avversario degli inquirenti.
"Sa dov'è stata portata". Kata, la Procura di Firenze ascolta il super testimone
Un'inchiesta durante la quale sono stati commessi errori (i primi due giorni, per la concomitanza di eventi sportivi come il Calcio Storico e il Motomondiale al Mugello, il numero di uomini in divisa impiegati nella ricerca non è stato adeguato), ma tante sono state anche le omissioni. Chi vive nell'illegalità non parla volentieri con le forze dell'ordine. E, ancora meno, racconta i fatti propri. In Procura sono convinti che non tutto sia emerso e che, la stessa famiglia di Kata, nasconda ancora qualcosa. Un segreto. "Raccontate tutto, non nascondete nulla alle autorità - sostiene in un'intervista al quotidiano Il Tirreno Piera Maggio, la madre di Denise Pipitone, la bimba siciliana scomparsa nel 2004 - Sono dispiaciuta per quello che è accaduto a questa madre e a questo padre, lo sono realmente. E umanamente sono vicina ai genitori di Kata. So che questi genitori, questa madre, stanno vivendo un dolore così grande che le mie parole servono a poco".