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Padre Georg rispedito in Germania. L'ultima stoccata a Bergoglio: "Taccio e..."

Monsignor Georg Ganswein, l’ex segretario particolare di Benedetto XVI ed ex prefetto della Casa Pontificia, è tornato in Germania. La sua posizione era "congelata" da anni ma solo recentemente Papa Francesco ha deciso di inviarlo nuovamente nella diocesi di origine, a Friburgo, senza ruoli ufficiali. La conferma della partenza di Ganswein è arrivata nei giorni in cui il Pontefice era ricoverato al Policlinico Gemelli per l’intervento all’intestino. Una nota di due righe del Vaticano faceva sapere che "in data 28 febbraio mons. Ganswein ha concluso l’incarico di Prefetto della Casa Pontificia e "dal primo luglio, per il momento, rientrerà nella sua diocesi di origine". Che farà padre Georg in Germania? Il presule ha 66 anni ed è ancora lontano dall’età pensionabile dei 75 anni. Tra le ipotesi si è parlato di un suo futuro da insegnante; chi ha ipotizzato un ruolo di parroco. Si vedrà. Dai media locali, nei giorni scorsi, si è saputo che la diocesi di Friburgo continuerà a garantirgli un adeguato sostentamento. 

 

La reazione dell'ex segretario di Joseph Ratzinger è stata glaciale: "Taccio e obbedisco", sono le parole riportate dal Corriere della sera: "Dovevo lasciare il Vaticano entro il primo luglio e l’ho fatto, tutto qui: obbedisco".  Il trasloco è già completato con Padre Georg che ha lasciato il monastero Mater Ecclesiae dove ha vissuto con Benedetto XVI dal 2013 e anche l’appartamento nella vecchia Santa Marta, di fronte all’albergo vaticano dove vive Jorge Mario Bergoglio. Prima di arrivare a Friburgo celebrerà un’ordinazione sacerdotale sul lago di Costanza, a Bregenz, in Austria. Secondo quanto si apprende, nel seminario diocesano di Friburgo disporrà di un appartamento di 150 metri quadrati. "Il congedo in Vaticano è stato malinconico, chi gli è vicino lo descrive molto amareggiato", riporta il Corriere che ricorda come Gänswein non era più prefetto da tre anni e si era definito un "prefetto dimezzato".  

 

I media tedeschi dopo la decisione di Bergoglio avevano parlato di una vera e propria "umiliazione" per il braccio destro di Ratzinger. L'allontanamento dal Vaticano è arrivato dopo la pubblicazione di "Nient’altro che la verità", in cui si era tolto non pochi sassolini dalla scarpa ed era stato letto come un attacco al successore di Benedetto XVI, e le interviste rilasciate in quel periodo.