bambina scomparsa

Kata, i genitori otto ore dai pm. Spunta una nuova pista sul rapimento

Christian Campigli

Un confronto giudicato "importare". Per sondare una pista investigativa alternativa, ma che parta da un elemento concreto, tangibile. Perché  l'idea del pedofilo, per adesso, gli investigatori la continuano ostinatamente a considerare "improbabile". Ieri la procura ha sentito, per quasi otto ore, il padre e la madre di Kata, la bimba peruviana scomparsa a Firenze diciannove giorni fa. "Hanno chiesto i genitori di essere ascoltati. Non sono stati convocati", hanno  precisato i legali di Kathrine e Miguel. Ma, al di là della formula tecnica, resta la sostanza: il pm Christine Von Borries ha voluto, nuovamente, cercare di capire se i due giovani peruviani avessero davvero raccontato tutto. O avessero avuto qualche "passaggio a vuoto", per paura o per una umana dimenticanza, in un momento di così forte stress emotivo.

 

Gli inquirenti considerano "interessante" la testimonianza di un ex occupante dell'Astor, secondo la quale lo zio della bimba avrebbe avuto degli screzi non solo con la comunità rumena, ma anche all'interno della propria. Ci sono "i latini" al centro del rapimento?  Il 10 giugno (ovvero quando è scomparsa Kata) tre uomini  peruviani sarebbero arrivati all'ex hotel occupato abusivamente in cerca dello zio. Hanno rapito loro la bimba? Quale sarebbe il motivo dello screzio? Il racket delle camere o c'è dell'altro (droga)? Ieri nuove perquisizioni nei garage e delle cantine adiacenti. Per ora, nulla di rilevante.

 

Sul piano politico, il Ministro della Giustizia ha risposto nel primo pomeriggio in Aula al question time del senatore di Italia Viva, Ivan Scalfarotto, relativo ai ritardi dello sgombero e ai collegamenti col rapimento. "Allo stato, secondo la procura, non sussistono elementi idonei - ha spiegato Carlo Nordio - a ritenere che il rapimento della minore possa in qualche modo essere ricondotto alla sua permanenza all’interno dell’immobile occupato". Una frase enigmatica, che molti analisti hanno giudicato come un  doveroso atto di prudenza, in un simile momento. Detto in termini più semplici, il Guardasigilli ha voluto far  capire che tutti gli sforzi devono essere ora rivolti verso la ricerca della piccola. Quando Kata tornerà tra le braccia dei genitori, vi sarà tutto il tempo per accettare le responsabilità. Chi ha permesso quello scempio? Chi ha impedito che quella struttura, posta nel Quartiere Uno di Firenze, lo stesso del centro storico ammirato dai turisti di mezzo mondo, venisse  sgomberata?