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Milano Pride, striscione choc contro Meloni. E Schlein canta Bella ciao

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Anche il Pride di Milano è nei fatti una manifestazione contro il governo. Non si smentisce il corteo per i diritti Lgbt in corso sabato 24 giugno. Spicca su uno dei carri di apertura della sfilata un striscione su cui campeggia l'immagine di Giorgia Meloni photoshoppata sul corpo del Duce con manganello in mano con la scritta "Prejudice" e le immagini delle "ancelle" di Margaret Atwood, simbolo della lotta contro l'aborto in America, protagoniste di una fortunata serie tv. Insomma, il solito copione. Special guest della manifestazione la leader del Pd, Elly Schlein, che tuona: "Siamo in pericolo di regressione sui diritti, non solo in Italia con questo governo, ma anche in Europa". Che torna a battere il tasto della legge contro l'omotransfobia: "È qui con me Alessandro Zan e noi non abbiamo dimenticato quell’orribile applauso con il quale è stata postata una legge di civiltà, contro l’odio, le discriminazioni di cui invece si sente molto il bisogno. Le persone discriminate ogni giorno per il loro orientamento sessuale o per l’identità di genere non possono più aspettare", ha aggiunto Scchlein che ha intonato con la folla Bella ciao. 

 

Lo stesso Zan va all'attacco a testa bassa: "Le persone sono arrabbiate perché il governo di destra sta attaccando in maniera vergognosa le loro famiglie e i loro figli. Quando accaduto con la procura di Padova e altre procure che vogliono annullare gli atri dal 2017, parliamo di bambini che vivono con le loro famiglie e che per decreto rischiamo di perdere la loro mamma È vergognoso usare diritti e vite delle persone per speculare", afferma il parlamentare che non fa riferimento alla sentenza della Cassazione che ha chiesto di non trascrivere automaticamente i certificati di nascita dei figli nati all’estero con gestazione per altri o procreazione assistita nelle coppie omogenitoriali. Ma tant'è. "Il Pride è una manifestazione di resistenza", afferma Zan. 

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