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Spararono pallini alla prof, promossi con 9 in condotta. Valditara chiede spiegazioni

Gianni Di Capua
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Avevano sparato pallini alla prof. Sono stati promossi con 9 in condotta. Circostanza che lascia senza parole e sulla quale è intervenuto il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. «Rispetto l’autonomia di ogni scuola, tuttavia la scelta di dare 9 in condotta a chi ha aggredito una professoressa mi lascia sorpreso, anche per il messaggio diseducativo che ne può derivare. La scuola è presidio imprescindibile di educazione al rispetto. Ho chiesto una relazione dettagliata sulle motivazioni che hanno condotto a questa decisione», ha scritto su Twitter il ministro. Protagonisti del folle gesto erano stati, a ottobre scorso, due studenti dell’Itis «Viola Marchesini» di Rovigo che avevano sparato a una professoressa con una pistola ad aria compressa a Rovigo.

La vittima dell’episodio, la prof Maria Cristina Finatti, 61 anni, docente di Scienze, sarebbe ora pronta a mandare una lettera al ministro dell’Istruzione. Il filmato del folle gesto era diventato virale. «I ragazzi che hanno sparato con proiettili finti alla professoressa sono stati promossi. Con 9 in condotta. Se la scuola ha lo scopo di educare, penso si sia persa un’occasione. Chiedo scusa, da semplice cittadino, a titolo personale, all’insegnante», ha twittato il ministro della Difesa, Guido Crosetto E il deputato della Lega Rossano Sasso, capogruppo in commissione Istruzione, ha detto: «Da educatore prima e da padre poi trovo totalmente inopportuno, diseducativo e ingiusto quel 9 in condotta dato a chi si è reso protagonista pochi mesi fa in una scuola di Rovigo di fatti gravissimi. Come possono più docenti dare un voto in condotta così alto a studenti che hanno sparato pallini con pistola ad aria compressa, ripreso con un telefono il tutto, deriso la docente e diffuso il video? Ricordo come questa vicenda suscitò molto clamore nell’opinione pubblica e nella comunità scolastica.

Pur nel rispetto dell’autonomia scolastica mi piacerebbe conoscere, da uomo di scuola, le ragioni di una simile valutazione e da padre le motivazioni di un tale riconoscimento positivo. Qual è il messaggio che lanciamo ai nostri ragazzi, che chi spara alla propria professoressa e la umilia merita voti in condotta elevati? - ha concluso Sasso - Non è così che si restituisce dignità ed autorevolezza alla figura del docente. Bene ha fatto il ministro Valditara a chiedere una relazione sull’accaduto». 

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