Kata, "ho sentito una bambina gridare": testimonianza choc in tv
Proseguono, senza sosta, le ricerche di Kataleya, la bimba peruviana di cinque anni scomparsa tredici giorni fa a Firenze. A "Mattino Cinque News", una testimone che conosce molto bene le vie di fuga dell'ex hotel Astor, luogo della sparizione di Kata, racconta di aver sentito una bambina piangere proprio quel giorno: "Questa bambina l'ho sentita piangere e urlare: mamma, mamma, mamma - ha raccontato la signora Elisa al programma di Canale 5 -, è vero che in quell'hotel ci sono molto bambini. Non era un grido come gli altri: mi si è spezzato il cuore quando ho sentito quelle urla".
Scomparsa Kata: in diretta a #Mattino5 parla una testimone "Ho sentito qui una bambina piangere" pic.twitter.com/7F6hzzqtqv
— Mattino5 (@mattino5) June 22, 2023
Un racconto importante, sul quale gli inquirenti stanno lavorando. Il (vero) timore è che la piccola non sia più a Firenze. E non da ora. Rimangono aperte due piste. La prima, la più accreditata (almeno a livello teorico) è quella che porta al racket delle camere abusive. Da assegnare e rivendere. La famiglia della piccola ha ammesso al pm titolare dell'inchiesta di aver avuto alcune tensioni all'intero dell'ex hotel Astor. Il video mostrato dalla trasmissione Rai "Chi lo ha visto?" ha squarciato il velo di ipocrisia sulla vicenda occupazione. Uno scenario da incubo, tollerato per mesi dalla politica cittadina, proprio nel quartiere uno, quello del centro storico per intenderci, del capoluogo toscano. La tesi della vendetta si scontra però con la realtà. Nessun riscatto è stato chiesto e, da quando la struttura recettiva è stata (finalmente) sgomberata, il mercato delle camere ha perso di importanza.
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Se è vero che sono stati altri peruviani o un gruppo di rumeni (comunità che non sono mai andate d'accordo all'Astor) a prendere Kata, perché il piccolo angelo non è stato restituito alla famiglia? Si teme che qualcosa, nel rapimento, sia andato storto. La tesi del pedofilo, purtroppo, sta prendendo sempre più piede. E se all'inizio era giudicata come "improbabile" oggi non può più essere esclusa. L'analisi delle millecinquecento telecamere presenti a Firenze servirà anche a comprendere la direzione investigativa giusta da intraprendere.