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Kata, sopralluogo dell'ex comandante dei Ris: "Sequestro premeditato"

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Poche piste, nessuna traccia. Nelle indagini sulla scomparsa di Kata finora c’è un’unica certezza nell’undicesimo giorno delle ricerche: nell’ex hotel Astor, in via Maragliano nella zona nord di Firenze, la bimba di origine peruviane non c’è. L’albergo, occupato da 140 persone fino a sabato scorso, è stato rovistato da cima a fondo ma di Mia Kataleya Chiclio Alvarez, 5 anni, svanita nel nulla dal 10 giugno, non c’è nessuna traccia. Il corpo non è stato trovato in nessuna stanza, nascondiglio, sgabuzzino, sotterraneo, neppure nei pozzi neri e nelle fogne che sono state scandagliate e ripulite. È l’esito di due giorni di ispezioni e sopralluoghi condotti, tra domenica e lunedì, con un vasto dispiegamento di uomini e mezzi e sofisticate tecnologie dai carabinieri del Ros, del Sis e dei Gis. A questo punto appare sempre più probabile l’ipotesi del rapimento della bimba. Gli investigatori si stanno concentrando ora sulla via di fuga usata da chi ha portato via la bambina dall’edificio dove viveva con la famiglia. Le telecamere escludono che Kata sia uscita dal cancello che affaccia su via Boccherini, ma adesso i carabinieri hanno ampliato la ricerche in tutto il quartiere, in cerca di una traccia utile a scoprire chi ha preso la piccola Kata.

 

Intanto ha svolto un sopralluogo nell'ex palazzo occupato il consulente della famiglia,  il generale in congedo Luciano Garofano, ex comandante del Ris di Parma. Sulla base dello «sgombero che c’è stato e con le ricerche fatte con il Gis mi sembra abbastanza scontato che la bambina sia stata sequestrata e portata via», ma è «impossibile fare delle ipotesi, perché sapete bene non abbiamo tutti gli elementi, e il sopralluogo è servito a capire quali sono state le modalità del sequestro di Kata: lo abbiamo fatto anche con le informazioni che ci hanno dato i genitori e che sono molto preziose», ha detto al termine del sopralluogo autorizzato dalla Procura di Firenze, dopo la richiesta dei legali dei genitori di Kata.

 

Nel corso dell’ispezione il consulente ha girato dei video e registrato quello che dicevano i genitori mentre visitavano i vari ambienti dell’immobile. «Non chiedeteci cosa è successo, se è ancora viva, quale è stato lo scopo perché nessuno lo può dire e non sarebbe serio fare delle supposizioni su cui non abbiamo elementi - ha aggiunto Garofano - Sicuramente è stato premeditato. I sequestri prevedono una premeditazione, non prevedono certamente una decisione d’impeto». Sul sopralluogo, l'ex capo dei Ris ha precisato: «Abbiamo esplorato tutte le vie di entrata e uscita, anche quelle meno facili perché era giusto farci un’idea. Poi ce la faremo anche con le telecamere disposte nel territorio».

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