maxi-ispezione

Bimba scomparsa a Firenze, ispezione del Gis: telecamere termiche per trovare Kata

Christian Campigli

Un dubbio terribile. Che deve essere spazzato via quanto prima. Per consentire agli inquirenti di non avere ombre e potersi  concentrarsi in massa sulle altre ipotesi al momento ancora aperte. Questa mattina i Gis (il gruppo di intervento speciale) dei carabinieri entreranno con le telecamere termiche all'interno dell'ex hotel Astor di Firenze, la struttura occupata abusivamente, nella quale viveva Kataleya, la bimba peruviana di cinque anni scomparsa sabato scorso. Ieri sono stati sgomberati ben centoquaranta persone e tra queste cinquanta bambini. Che vivevano in condizioni disumane, nell'indifferenza collettiva. È bene ricordare che l'ex hotel Astor si trova nel Quartiere Uno, centro storico di Firenze. Non in una periferia degradata e sperduta. Al contrario, l'ex struttura ricettiva è ad un passo dall'università, dal centro commerciale più grande del capoluogo toscana e degli uffici amministrativi della Regione Toscana.

 

 

I cani molecolari continuano ad indicare in un raggio prossimo all'Astor la presenza di Kata. Un dettaglio che nessuno, tra gli uomini in divisa, ha mai sottovalutato. Ma perquisire quelle stanze, con gli occupanti presenti, non è stato semplice. Lo sgombero, oltre che per le ovvie e doverose pressioni dell'opinione pubblica per quello scempio, vanno in una precisa direzione investigativa. Avere a disposizione cioè l'immobile completamente vuoto, per poter cercare Kata. Nessuno ha il coraggio di dirlo apertamente, ma, a microfoni spenti, è impossibile per gli inquirenti negare che esista la possibilità del ritrovamento del cadavere. Un'ipotesi che fa male, solo a leggerla. Inimmaginabile il dolore che stanno passando i genitori in queste ore. 

 

 

I militari, in modo lucido e razionale, l'unico adatto a condurre un'indagine del genere, vogliono essere certi al cento per cento che all'interno dell'Astor non vi sia il corpo senza vita della bambina. Una volta stabilito ciò (e tutti speriamo che giungano notizie in tal senso), gli uomini in divisa potranno dedicarsi al cento per cento alle altre due ipotesi investigative: quella del pedofilo o di un rapimento da parte di una persona che Kata conosceva già. E che avrebbe condotto la piccola nella propria abitazione.