Ryanair, bufera social contro la compagnia. Raffica di tweet infuocati
La stagione delle grandi partenze è ormai alle porte. Sono molti gli italiani che, visto l'arrivo delle ferie, si impegnano a progettare le vacanze. Il primo passo, si sa, consiste nel navigare sui motori di ricerca e cercare di accaparrarsi il volo più conveniente tra quelli proposti dalle compagnie low cost. I viaggiatori, però, rimangono delusi dai prezzi, che lievitano a dismisura. Questa mattina a scatenare un polverone è stato un tweet di "Ryanair Italia". Il paragone diretto tra i costi delle altre compagnie e quelli di Ryanair ha fatto infuriare gli utenti e scatenato uno tsunami di critiche.
Voli low cost a prezzi impazziti: il motivo impensabile. Esplode la rabbia
Mare o montagna, campagna o lago: saranno milioni gli italiani che tra giugno, luglio e agosto si metteranno in viaggio. Il mezzo più veloce e preferibile per raggiungere una destinazione, anche lontana, in tempi contenuti, è l'aereo. L'obiettivo è quindi quello di assicurarsi un posto su un volo a basso costo così da avere la possibilità di trascorrere poi ore di relax in maggiore agiatezza. La mancanza di biglietti a prezzi abbordabili aveva già agitato i social nelle scorse giornate, ma oggi su Twitter si è scatenata una vera "shitstorm" contro Ryanair, la compagnia irlandese che da anni vanta record di incassi proprio per una politica adatta anche ai passeggeri meno abbienti.
Prezzi dei voli di qualsiasi compagnia aerea:
— Ryanair Italia (@Ryanair_IT) June 13, 2023
€1030 €1400 €1715
Prezzi dei voli di Ryanair:
€15,55 €23,15 €20,30 https://t.co/qlIExEX38S
Tutto è partito da un cinguettio di "Ryanair Italia" che, per invogliare gli italiani a comprare un ticket, ha lanciato un confronto tra i prezzi dei loro voli e di quelli di altre compagnie, sottolineando il vantaggio di scegliere la categoria low cost. Il tweet ha dato il via a un'ondata di risposte di utenti indignati. "Perchè dovete mentire? Per tornare in Italia quando ho le ferie non c'è nulla a meno di 300 euro", "Dovete aggiornarvi anche voi del mestiere", "Ma dove? Ma quando? Nel 2010 forse": sono solo questi alcuni dei commenti apparsi su Twitter per protestare contro la pubblicità poco attendibile.