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Silvio Berlusconi, si apre il nodo della successione: l'impero tra finanza, tv, editoria e calcio

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Tre chilometri di case tra il San Raffaele e Parco Lambro, a nord-est dalla città del Duomo. È Milano 2, quartiere residenziale costruito alla fine degli anni '60 da Edilnord e punto di partenza della scalata imprenditoriale di Silvio Berlusconi. Il Cav - figlio di un funzionario di banca - inizia proprio dal mattone, con Centro Edilnord, Milano 2, Milano 3 e il Girasole. In poco tempo, diventa il primo operatore del settore e inizia ad allargare il proprio raggio d'azione, diversificando le attività, e raggruppandole, nel corso degli anni, sotto l'ombrello largo di Fininvest, costituita nel 1978, sotto la sua presidenza. Dall'edilizia, Berlusconi approda alla televisione, rilevando e trasformando la tv via cavo di Milano 2 nella prima televisione commerciale nazionale alternativa al servizio pubblico. Sono gli anni '80, e nasce così Canale 5, (a cui si affianca Publitalia), a cui seguono a ruota altre due reti, Italia 1 e Rete4. Si costruisce così un network di reti Tv capace di dare filo da torcere alla Rai, che nel 1995 confluirono in Mediaset, nata per riorganizzare le attività televisive di Fininvest.

 

Sempre negli anni '80, vede la luce il gruppo Mediolanum, quando Ennio Doris e la Fininvest fondano Programma Italia, una rete di agenti assicurativi. Nel 1984 vengono acquisite le compagnie assicurative Mediolanum Vita e Mediolanum Assicurazione e l'anno dopo viene creata Gestione Fondi Fininvest. Nel 1994, tutte queste società vennero incorporate alla neonata Mediolanum e nel 1997, il gruppo entra nel settore bancario trasformando Programma Italia in Banca Mediolanum. Negli anni '90 Berlusconi si prende anche una fetta importante del mondo dell'editoria, conquistando la maggioranza della Arnoldo Mondadori e aprendo quella che passa alle cronache come la 'Guerra di Segrate', lo scontro giudiziario-finanziario tra Berlusconi e Carlo De Benedetti per il possesso della Mondadori, che portò il Cav ad affrontare un processo per corruzione nel 2000 (accusa da cui viene prosciolto nel 2001, per "intervenuta prescrizione"). Berlusconi, comunque, ne esce vittorioso ed entra negli anni ‘90 come il primo editore italiano nel settore libri e periodici, oltre a essere presente nella grande distribuzione (con la proprietà del gruppo Standa, poi ceduto). Infine, lo sport: nel 1986 Berlusconi diventa proprietario - e anche presidente - della squadra di calcio A. C. Milan, da cui si congeda nel 2017 dopo averla venduta ad un fondo Usa. Ma il commiato dalla serie A dura poco, perché già nel 2018 Fininvest torna in campo prendendosi il Monza.

 

Una galassia di società, quella che faceva capo al Cavaliere, quasi sterminata. Dalle televisioni di Mediaset, ora internazionalizzata in Mfe-MediaForEurope, fino ai libri della Mondadori, passando per il calcio e arrivando fino al 30% di Banca Mediolanum detenuto dalla holding di famiglia, fino al teatro Manzoni di Milano. In cima a tutto Fininvest, la finanziaria - intanto passata nel 2005 sotto la guida di Marina Berlusconi. Silvio Berlusconi con le Holding Italiana Prima, Seconda, Terza e Ottava controllava circa il 60%. La Holding Italiana Quarta (7,65% di Fininvest), fa capo a Marina Berlusconi. La Holding Italiana Quinta è di Pier Silvio Berlusconi (ai vertici di Mfe-MediaForEurope) che, come quella della sorella, ha il 7,65% di Fininvest.  L'azionariato di Fininvest è completato da un’altra società, la Quattordicesima dei figli di Silvio Berlusconi, Barbara, Eleonora e Luigi, con il 21% circa.

GLI SCENARI DELLA SUCCESSIONE
Ora che il Cavaliere non c'è più, si aprono gli scenari sull’assetto di controllo. Piazza Affari attende trepidante notizie sulla successione, fra ipotesi giornalistiche di vendita di Mfe, la questione della proprietà delle azioni, il rischio scalate. Il mercato punta i fari poi sul secondo socio, cioè Vivendi con circa il 23% ( anche tramite Simon fiduciaria, riconducibile al gruppo francese). Sullo sfondo l'appeal speculativo del titolo, come ha denotato l'andamento diverso dei due tipi di azioni di Mfe che sono collegate ai diritti di voto in assemblea. Quelle di tipo A, che garantiscono un diritto di voto per ciascun titolo, mercoledì 5 aprile, sono cresciute meno di quelle di tipo B, che ne garantiscono dieci. Mfe - Mediaforeurope è la holding di uno dei maggiori poli radiotelevisivi pan-europei. Nata nel 2021, ha sede legale ad Amsterdam (Paesi Bassi) e sedi fiscali in Italia e Spagna, dove si svolgono le attività operative. È quotata alle Borse di Milano e Madrid. Mfe è controllata in modo 'blindato' da parte di Fininvest, che ne detiene oltre il 48%.

 

Conosciuto fino al 2021 come Gruppo Mediaset, Mfe ha come core business la tv commerciale generalista. In Italia, Mediaset è editore di tre reti: Canale 5, Italia 1 e Retequattro. In Spagna controlla Telecinco e Cuatro. In Germania è il primo azionista del polo tv ProsiebenSat1. Il Gruppo Mondadori nei libri è un leader storico in Italia, con una quota di mercato pari al 23,7% nel trade, nel quale opera con alcune delle maggiori case editrici e marchi del Paese, tra cui Mondadori, Einaudi, Piemme, Rizzoli, BUR, Sperling & Kupfer, Frassinelli, Fabbri Editori, Rizzoli Lizard e Mondadori Electa. Il Gruppo Mondadori è leader nei libri scolastici e opera nella vendita diretta al cliente attraverso Mondadori Retail, alla quale fanno capo oltre 500 punti vendita. Il Gruppo Mediolanum, controllato al 40% dalla famiglia Doris, vede Fininvest possedere una partecipazione del 30%. E ora tutti gli occhi sono puntati sui nodi della successione e su nuovi possibili assetti della galassia Berlusconi, dalla tv alla finanza, passando dal mattone.

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