odio senza freni
Berlusconi, lo sfregio del Fatto: "L'ultimo giudice". Bufera sui social
Silvio Berlusconi si è trovato davanti all'"ultimo giudice". Anche nel giorno della morte del Cavaliere non si fermano odio e veleni. Fa discutere la titolazione usata dal sito del Fatto Quotidiano. Pochi istanti dopo la morte del leader di Forza Italia gli utenti hanno letto: "Silvio Berlusconi è morto all'età di 86 anni, primo dei populisti, recordman di inchieste dalla corruzione alla mafia, mago della comunicazione". Nell'immagine a corredo, il Cav di spalle, l'immagine sfocata di una donna che lo chiama e il titolo a caratteri cubitali: "L'ultimo giudice".
Insomma, anche nel giorno della scomparsa il quotidiano diretto da marco Travaglio mette alla sbarra il vecchio "nemico", provocando la reazione sdegnata di molti utenti dei social. “Odiatori seriali”, “che schifo”, "nemmeno il rispetto di un silenzio di fronte alla morte. Niente da fare", "mille volte Berlusconi rispetto a gente nata, cresciuta e vissuta sputando fango sulla sua persona. Abbiate rispetto per la morte di una persona", sono alcuni dei commenti che si leggono online. Non solo il fatto.
Più tardi un nuovo tweet, naturalmente sulle vicende giudiziarie del Cav, bersagliato dalla magistratura per decenni. Per il fatto le assoluzioni non contano: "Nei procedimenti penali a cui è stato sottoposto, Silvio Berlusconi è riuscito a salvarsi quasi sempre grazie a cavilli, prescrizioni o leggi ad personam", si legge in un tweet del quotidiano sui "casi più clamorosi" delle vicende giudiziarie del Cavaliere.