il giudizio

Roberta Bruzzone sul killer di Giulia Tramontano: narcisista maligno

Francesco Fredella

Il web sta parlando dell'omicidio feroce di Giulia Tramontano, la ragazza assassinata brutalmente dal suo fidanzato (che ha confessato il delitto). Fanno venire la pelle d'oca le parole della pm, che dice: "Il fidanzato ha cercato online come ucciderla". E la Rete s'indigna. In mattinata vengono diffuse le immagini del luogo del ritrovamento del corpo, a poche centinaia di metri dalla casa dove Giulia viveva con l'omicida, Alessandro Impagnatiello. A Rtl 102.5 News è intervenuta anche la criminologa Roberta Bruzzone. "Giulia è caduta sotto le coltellate di questo soggetto ma anche molto prima quando lui è riuscito a manipolarla e a farle credere di avere una relazione reale. Quest'uomo progettava da giorni le modalità con cui sbarazzarsi di lei. Giulia è stata vittima anche delle menzogne di quest'uomo: narcisista maligno", tuona la Bruzzone.

 

 


La dinamica del delitto viene raccontata da giornali, tv e siti. Il corpo della 29 enne viene ritrovato in un lembo di terra abbandonato dietro ai box di una palazzina in via Monte Rosa, a Senago, nel Milanese. La coppia abitava a due passi da quel luogo. Giulia era incinta al settimo mese e il suo fidanzato aveva una storia parallela con una collega americana. Secondo gli inquirenti, Giulia sarebbe stata uccisa tra le 19 e le 20.30. Sono state fondamentali le immagini delle telecamere di sorveglianza e il ritrovamento di macchie di sangue evidenziate con il luminol. "Secondo quanto abbiamo ricostruito, la Tramontano ha incontrato l'altra donna di Impagnatiello alle 17 all'Armani Bar e poi è rientrata a casa alle 19", raccontano gli inquirenti.