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Emilia Romagna, i rischi dopo l'alluvione: a Conselice evacuazione dalle case allagate
Consèlice è un comune incastonato tra le province di Ravenna, di cui fa parte, Ferrara e Bologna. Ma è soprattutto un paese divenuto simbolo suo malgrado della tragedia del maltempo che da otto giorni si è abbattuto sull'Emilia Romagna, causando 15 vittime e danni per miliardi. Qui l'acqua non accenna a ritirarsi, e ha trasformato in un acquistrino paludoso le strade del centro abitato. Un agglomerato di case che oggi la sindaca, Paola Pula, ha ordinato ai suoi concittadini di abbandonare: è troppo alto, infatti, il rischio sanitario in questa zona.
"A Conselice c'è la situazione più drammatica, perché per la posizione geografica ha confluito un sacco d'acqua che stiamo cercando di far defluire", aveva detto in mattinata il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, che ieri ha sorvolato l'area in elicottero con la premier Giorgia Meloni, e con la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.
“Il nostro unico obiettivo è quello di salvaguardare la salute e la sicurezza delle persone - ha dichiarato la sindaca di Consèlice -. Siamo in una situazione difficile ma, insieme, ne usciremo e voglio ringraziare tutti coloro che stanno lavorando incessantemente per questo”. Per consentire di far defluire la grande quantità d'acqua che ancora sommerge il paese, tra detriti, fango e vegetazione, sono impiegate 50 idrovore che riversano le acque verso i fiumi Reno e Santerno.
“I canali Zaniolo e Destra Reno – afferma Elvio Cangini, direttore dell’area tecnica del Consorzio di Bonifica Della Romagna Occidentale – ricevono acqua molto lentamente a causa dei grandi afflussi idrici che hanno investito il territorio. Nonostante ciò, e a causa della particolare morfologia del territorio, si prevede che la situazione possa risolversi non prima di una settimana”.
Intanto il governatore dell'Emilia Romagna, che ieri ha incassato le rassicurazioni di von der Leyen sull'accesso al fondo di solidarietà europeo, dopo la bocciatura del suo nome da parte del centrodestra al Consiglio regionale, continua a chiedere a Roma che l'individuazione del commissario per la ricostruzione non vada per le lunghe. E soprattutto che non divenga tema elettorale. "Quello che mi dispiacerebbe è se una discussione come quella della nomina del commissario straordinario alla ricostruzione dovesse prendere la strada del calcolo di percentuali dei sondaggi per le prossime elezioni – ha detto Bonaccini -. Non c'è bisogno di fare il commissario in 24 o 48 ore, diciamo che non dovrà passare molto tempo. Perchè non vorrei che il prossimo inverno un evento ordinario diventi straordinario".