Rovelli "censurato", che figuraccia per la sinistra. Levi: nessuna pressione
La decisione di Ricardo Franco Levi, commissario straordinario del governo per la Fiera del Libro di Francoforte nel 2024, di annullare l’invito al fisico Carlo Rovelli, è diventata un caso politico. La sinistra è salita sulle barricate gridando alla censura di Stato ma lo svolgimento della vicenda racconta altro e manda in tilt l'opposizione. Andiamo per ordine. L'accademico avrebbe dovuto rappresentare l’Italia, ospite d’onore, alla cerimonia di apertura della kermesse tedesca. Poi il dietrofront del commissario. L’opposizione è partita all’attacco sostenendo che questa scelta sia dovuta al fatto che
Rovelli, dal palco del concerto del Primo Maggio a Roma, aveva attaccato il ministro della Difesa, Guido Crosetto. Parlando contro la guerra, Rovelli aveva detto tra l’altro: "In Italia, il ministro della Difesa è stato vicinissimo a una delle più grandi fabbriche di armi nel mondo, Leonardo". Subito dopo Ambra Angiolini, che conduceva il concertone, aveva sottolineato: "Dispiace che non essendo un dibattito politico, quando si attacca qualcuno, come nell’intervento del professor Rovelli, dovrebbe esserci un contraddittorio che non c’è stato".
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"L’Italia - ha fatto sapere il fisico in queste ore - mi ha chiesto di rappresentarla alla cerimonia di apertura della Fiera del Libro di Francoforte, ma siccome ho osato criticare il ministro della Difesa, il mio intervento è stato cancellato". Rovelli ha reso pubblica la lettera con cui Levi gli ha chiesto di fare un passo indietro. Dopo le prime polemiche sorte intorno a questa decisione, lo stesso Crosetto è intervenuto con una lunga nota in cui sottolinea di non avere nulla a che fare con quanto accaduto: "Sono il primo ad auspicare un ripensamento della decisione presa", spiega il ministro, che aggiunge: "Mi dispiace deludere gli esperti dei complotti all’italiana, sempre in servizio, che parlano già di ’censura' o pressioni. Non conosco il dottor Levi, persona degnissima, se non per essere stato il sottosegretario del governo Prodi. Non l’ho mai sentito in vita mia, né in questa né in altre occasioni, mi spiace che abbia deciso di cambiare speaker e sono assolutamente certo che nessun membro del Governo o delle istituzioni italiane abbia fatto alcuna pressione o rivolto richieste agli editori italiani per non far tenere al professor Rovelli la sua prolusione alla Buchmesse". Anche il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, spiega di aver appreso della vicenda dai giornali.
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Le opposizioni però non fanno sconti e da Pd, M5S e Avs si grida alla censura. Da Avs Nicola Fratoianni tuona: "Come si può definire un Paese che esclude e punisce un intellettuale perché ha espresso le sue idee?". "Che facciamo?", si chiede il leader del M5S, Giuseppe Conte, "selezioniamo i nostri intellettuali in modo da essere sicuri di non offendere esponenti di governo? Che vergogna". Diversi esponenti del Pd dicono "no alla censura", e alla protesta si uniscono con note ufficiali anche le case editrici Adelphi e Feltrinelli.
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Poi l'ultimo tassello che chiude, forse, la vicenda e che è destinato a rivoltarsi contro la sinistra che grida alla censura. "A seguito del dibattito che si è sviluppato in coda alle mie decisioni sulle modalità di partecipazione alla Fiera del libro di Francoforte 2024, confermo di aver espresso le mie scelte nella qualità di commissario straordinario, senza aver ricevuto alcuna pressione o sollecitazione e per adempiere con rigore alla responsabilità istituzionale che mi è stata conferita con un decreto del Presidente della Repubblica", spiega Levi. Nessuna pressione scrive il commissario che dopo la burera rinnova "l’invito al professor Carlo Rovelli a partecipare alla cerimonia di inaugurazione di Francoforte 2024, per condividere con tutti noi la bellezza della ricerca e il valore della conoscenza".