capitale blindata
Zelensky a Roma vedrà Papa Francesco e Mattarella. Poi incontro con Meloni
Tra misure di sicurezza imponenti, con migliaia di agenti mobilitati e orari non definiti con precisione per evitare rischi, arriva domani a Roma il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Il leader del Paese che sta resistendo all'invasione russa dal 24 febbraio dello scorso anno incontrerà il Papa, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e la premier, Giorgia Meloni. Il primo incontro dovrebbe essere con Mattarella, al mattino intorno alle 10, poi ci sarà quello con la premier e nel pomeriggio l'incontro con Francesco, che avverrà in Vaticano.
Al momento nulla è stato confermato ufficialmente, per motivi di sicurezza. È il primo incontro tra Bergoglio e Zelensky dallo scoppio della guerra, anche se i due si sono sentiti al telefono un paio di volte. Il presidente ucraino lo ha più volte invitato a Kiev ma il Pontefice ha sempre posto come condizione di poter andare anche a Mosca. Una possibilità che al momento non ha trovato alcuna percorribilità.
L'incontro di domani, dunque, sarebbe l'occasione ideale per affrontare il tema della pace per la "martoriata Ucraina" che resta l'obiettivo di Bergoglio. Lo stesso Pontefice, di rientro dal viaggio apostolico in Ungheria, ha confidato che il Vaticano starebbe lavorando ad una "missione di pace" segreta.
Al Quirinale Zelensky sarà invece ricevuto da Mattarella, per un incontro a porte chiuse con il presidente, di rientro dalla Norvegia dove si è recato in questi giorni in visita di Stato. L'incontro sarà il primo dall'inizio della guerra. Il presidente ucraino sarà accolto dal ministro degli Esteri Antonio Tajani che lo accompagnerà al Colle, dove avverrà un faccia a faccia tra le due delegazioni. Sin dall'inizio del conflitto Mattarella ha condannato duramente "l'insensata invasione russa" dell'Ucraina. "Contrastare la politica di aggressività" di Mosca, ha ribadito ieri l'inquilino del Colle nel corso dell'incontro a Oslo con il primo ministro norvegese Jonas Gahr Støre, è "un passo necessario per evitare che diventi sistema", che la violenza torni a disegnare i confini nazionali, ma questo, è stato il suo avvertimento "non deve distoglierci dalla ricerca di un approdo di pace". Mattarella in più occasioni si è detto vicino alla causa ucraina, stigmatizzando l'aggressione russa a Kiev.
Infine l'incontro con la premier, Giorgia Meloni, al quale saranno presenti Tajani e il suo omologo ucraino Dmytro Kuleba. Assente invece l'altro vicepremier, Matteo Salvini, che interpellato su questo ha sottolineato: "No, io non faccio né il premier né il ministro degli Esteri. Io faccio il ministro delle Infrastrutture e sono a disposizione per la ricostruzione, io mi occupo di lavori pubblici".
Nessuna motivazione politica, dunque, anche se Salvini non ha mancato di sottolineare: "L'importante è che questa maledetta guerra finisca il prima possibile. Quindi spero che, insieme al sostegno, il tema della pace, del disarmo, della fine delle ostilità sia centrale nei colloqui".
Intanto è stata attivata la macchina della sicurezza a Roma: verranno effettuate bonifiche con cinofili e artificieri nei luoghi sensibili e controlli nel sottosuolo, con ispezione delle reti fognarie. Sorvegliati anche il Tevere con la polizia fluviale e i parchi, con il reparto a cavallo, mentre dal cielo vigileranno gli elicotteri della polizia. Tiratori scelti lungo il percorso e nei luoghi dove si fermerà Zelensky, con in campo anche le unità antiterrorismo di polizia e carabinieri. Controlli intensificati su strade e autostrade, in stazioni e aeroporti. Tutti i controlli saranno supervisionati da una task force della questura istituita ad hoc per la visita del presidente ucraino, che resterà nella capitale per poche ore prima di recarsi a Berlino. Non prima, però, di aver partecipato a una speciale puntata di Porta a Porta in cui Bruno Vespa ospiterà diversi direttori di tv e giornali.