radical chic
Concertone del Primo maggio, Ambra Angiolini contro le parole declinate al femminile
Un altro mantra della sinistra distrutto in pochi attimi. Proprio durante quel Concertone del Primo maggio che rappresenta la sublimazione del potere sindacale in Italia. Ambra Angiolini ha usato parole dure e nette su uno dei temi che maggiormente ha infuocato le lente e noiose analisi dei soliti tromboni stonati progressisti. “Sindaca? Avvocata? Tenetevi le vocali, dateci la parità”. Il ragionamento che l'attrice porta avanti è tanto logico quanto elementare: declinare al femminile alcune parole che, per secoli, sono state utilizzate al maschile, in particolar modo i nomi di professioni, è solo forma. O, per meglio dire, inutile fuffa. Che non aggiunge un solo granello ai diritti delle donne nel mondo del lavoro. Un'analisi impietosa, portata avanti dall'ex regina di “Non è la Rai” contro la sinistra radical chic, che, in questi anni, ha invece sostenuto la necessità assoluta di usare la A finale. Un tentativo di strizzare l'occhio a femministe e universo Lgbt, mondi che, da sempre, criticano aspramente il Partito Democratico perché considerato troppo vicino al potere e poco al popolo.
A destra, in molti, tra politici e intellettuali, hanno cercato più volte di smascherare questa evidente forzatura. Un tentativo che la sinistra ha stroncato con decisione, almeno all'apparenza. Il folle assunto era: non declini al femminile perché, in realtà, non credi nella parità di genere. E, sotto sotto, sei un maschilista. La protagonista di “Saturno Contro”, in uno dei templi della sinistra italiana, ha smontato in pochi attimi quel folle assunto. La parità di genere, nel mondo del lavoro, è ben lontano dall'essere conquistata. Ma non sarà certo una vocale in più o in meno a modificare contratti, ad aumentare i permessi genitoriali o ad abbassare le esose tariffe degli asili nido. Ambra Angiolini, con una semplice frase, ha ricordato al Partito Democratico che serve concretezza. Sono necessarie, cioè, idee e proposte tangibili. Per cambiare il mondo del lavoro e poter tornare ad essere il partito che rappresenta il popolo.