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Primo maggio, a Torino i fantocci della vergogna: Meloni col braccio teso
La manifestazione di lunedì primo maggio per la Festa dei lavoratori di Torino si trasforma nel solito teatrino contro il governo. In testa al corteo un fantoccio di Giorgia Meloni con il braccio alzato nel saluto fascista, un altro che raffigura Ignazio La Russa con un manganello in pugno, e altri che impersonano Matteo Salvini e Matteo Piantedosi. Il tema del lavoro è un dettaglio, come si evince dai tanti slogan e striscioni contro la Nato.
"Alcuni cortei più che per il lavoro stanno manifestando contro il governo a prescindere, senza far mancare vergognosi atti estremi da condannare come quelli di Torino", ha dichiarato Augusta Montaruli, vicecapogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia. "Tra tutti però la dice lunga il fantoccio con cui hanno ritratto il premier. È offensivo non solo per il modo in cui viene ritratto, con tanto di braccio teso, ma per il fatto che anziché chiedere più lavoro si contesti la scelta della cancellazione del reddito di cittadinanza, un clamoroso fallimento sul piano occupazionale".
Fanno discutere anche i cori sullo stop agli armamenti all'Ucraina. "Ora, io domando: per quale motivo nella Festa del Lavoro bisogna gridare contro la Nato e l’Unione europea, in sostanza ripetendo pari pari la propaganda del Cremlino, ossia di chi ha scatenato la guerra in corso?", scrive su Twitter il giornalista Jacopo Iacoboni postando le foto degli striscioni di Torino.