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Pnrr, l'Europa dice no alla ristrutturazione degli stadi di Firenze e Venezia

Christian Campigli
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Era nell'aria da alcune settimane. Adesso arriva l'ufficialità di una notizia logica per molti, assurda per pochi. Che avrà numerose conseguenze, anche politiche. “Gli interventi del Bosco dello Sport di Venezia e dello stadio Franchi di Firenze non potranno essere rendicontati a valore delle risorse Pnrr. I servizi della Commissione, infatti, a seguito di un ulteriore approfondimento istruttorio, hanno confermato la non eleggibilità di entrambi gli interventi nell’ambito dei Piani Urbani integrati (i cosiddetti Pui) delle rispettive città metropolitane”. Lo rende noto il Ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto. “I Pui erano stati approvati con decreto del ministro dell’Interno di concerto con il ministro dell’Economia e delle Finanze il 22 aprile 2022. A fronte delle osservazioni pervenute a fine marzo 2023, il governo - ricorda Fitto - il 4 aprile ha convocato i sindaci delle città metropolitane di Venezia e Firenze, al fine di acquisire ogni elemento utile per superare le criticità segnalate. Elementi poi trasmessi alla Commissione e oggetto di due ulteriori incontri tecnici.

 

 

 

I servizi della Commissione europea, pur apprezzando lo sforzo del governo, hanno confermato l’ineleggibilità degli interventi dello Stadio di Firenze e del Bosco dello Sport di Venezia che, pertanto, non potranno essere rendicontati a valore delle risorse Pnrr. La Commissione ha richiesto poi al governo di adottare gli atti necessari alla formalizzazione di quanto comunicato, per finalizzare la positiva verifica di tutti gli obiettivi al 31 dicembre 2022, necessari allo sblocco della terza rata da 19 miliardi di euro. Il governo, nei prossimi giorni, verificherà e attiverà ogni azione necessaria per assicurare il tempestivo sblocco della rata”. Una decisione che sta creando grande tensione, in special modo a Firenze. Il Franchi ha alcune parti (la Torre di Maratona e le scale elicoidali) valutate come monumento nazionale. Senza un intervento di ampia ristrutturazione, rischia di diventare un rudere cadente, come già accaduto allo stadio Flaminio, a Roma. Una preoccupazione non da poco per il sindaco Dario Nardella. 

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