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Silvio Berlusconi reagisce alle cure: lotta come un leone

Paolo Zappitelli
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La situazione resta critica, delicatissima, ma ieri c’è stato un piccolo spiraglio di ottimismo per le condizioni di Silvio Berlusconi. Di prima mattina ha chiamato Antonio Tajani, il capogruppo alla Camera Paolo Barelli, il senatore Maurizio Gasparri per rassicurarli e invitarli a non mollare: «Il Paese ha bisogno di noi». Poi, nel corso della giornata, ha sentito anche Giorgia Meloni e Matteo Salvini. Segnali positivi che però non riescono a nascondere la gravità della malattia del leader di Forza Italia. Ieri pomeriggio Alberto Zangrillo, primario di rianimazione al San Raffaele, da sempre medico personale di Berlusconi, e il suo collega di ematologia Fabio Ciceri, hanno spiegato che il Cavaliere «è attualmente ricoverato in terapia intensiva per la cura di un’infezione polmonare». Infezione che si inserisce «nel contesto di una condizione ematologica cronica di cui egli è portatore da tempo: la leucemia mielomonocitica cronica, che al momento però non starebbe evolvendo in forma acuta». Per descrivere le cure in atto, oltre a quelle per la polmonite, Zangrillo e Ciceri non usano la parola chemioterapia ma parlano di «trattamento specialistico citoriduttivo mirato a limitare gli effetti negativi dell’iperleucocitosi patologica».

 

 

 

Un quadro clinico serio e complesso, dunque, ma che al momento non apparirebbe drammatico, come lasciano intendere le parole di speranza pronunciate dagli amici e dai familiari che lo hanno raggiunto al San Raffaele. Il fratello Paolo, anche lui nel pomeriggio al capezzale di Silvio, ha regalato parole di speranza: «Sta riposando. Siamo più sollevati, c’è un miglioramento. Siamo fiduciosi, è curato nel migliore dei modi». Parole simili a quelle usate da Fedele Confalonieri. «Siamo più ottimisti, sta molto meglio di ieri», ha risposto il presidente di Mediaset ai cronisti, lasciando l’ospedale dopo la visita insieme a Marcello Dell’Utri, ex senatore e amico di una vita del Cav. E nel tardo pomeriggio è arrivato anche l’amministratore delegato del Monza, Adriano Galliani. Accanto a Berlusconi c’è sempre la compagna e deputata azzurra Marta Fascina, che ha trascorso la notte in ospedale. E anche ieri non sono mancate le visite dei figli Luigi, che uscendo ha fatto il pollice all’insù, Barbara e Pier Silvio («è un leone», ha detto parlando del padre), mentre Marina si è allontanata solo per qualche ora. La prima notte di ricovero è stata «tranquilla», Berlusconi è vigile, lucido e reagisce alle cure, il poco in più che filtra.

Nel pomeriggio è arrivata la chiamata di Giorgia Meloni e poco dopo quella del leader leghista, Matteo Salvini: «È la telefonata più bella che potessi ricevere - ha commentato il ministro - Ti aspettiamo presto». In Forza Italia, tuttavia, la preoccupazione non manca. «Stamattina è filtrata una parola inquietante, che è leucemia. È evidente che se il quadro clinico arriva a posizioni così difficili dovrà avere più resistenza ancora», ha commentato il sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi. «Non sapevo di questa patologia, che mi dicono può essere fronteggiata», ha ammesso Maurizio Gasparri. E in serata sono arrivati anche gli «auguri di pronta guarigione all’ex Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi» da parte di un portavoce dell’Ambasciata degli Stati Uniti a Roma. 

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