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Migranti, fermata la nave Ong di Banksy: "Ostacolava i soccorsi"
Ha violato gli ordini arrivati dalla Guardia Costiera, ha intralciatole operazioni di soccorso e ha sovraccaricato le comunicazioni radio con i centri di controllo dell’area. In poche ore la nave Ong Louise Michel, finanziata dall’artista Bansky, ha violato una serie di norme contenute nell’ultimo decreto sui migranti del governo su «disposizioni urgenti in materia di transito e sosta nelle acque territoriali delle navi non governative impegnate nelle operazioni di soccorso in mare», e per questo è stata sottoposta a fermo amministrativo nel porto dell’isola di Lampedusa. Un esempio di come queste associazioni operino nel Mediterraneo, infrangendo qualsiasi regola e ostacolando, con il loro comportamento anche le operazioni dei mezzi di soccorso. Il tutto in giornate difficilissime visto il numero di profughi arrivati sulle coste siciliane: in 48 ore, infatti, sono state soccorse, sotto il coordinamento della Guardia Costiera Italiana, oltre 3.300 persone a bordo di 58 imbarcazioni.
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Secondo quanto riportano i verbali della Guardia Costiera la Louise Michel era arrivata sabato a Lampedusa cona bordo 178 migranti, soccorsi su 4 diverse imbarcazioni (il primo evento avvenuto in aera Sar libica, i successivi 3 in area Sar maltese). L’imbarcazione, spiega ancora la nota, «dopo aver effettuato il primo intervento di soccorso in acque libiche, contravveniva all’impartita disposizione di raggiungere il porto di Trapani, dirigendo invece su altre 3 unità di migranti sulle quali, peraltro, stavano già dirigendo in soccorso i mezzi della Guardia Costiera italiana».
Non un capriccio quello delle autorità italiane ma un ordine impartito per evitare guai peggiori. «Le disposizioni impartite alla nave Ong si legge - valutate le sue piccole dimensioni, erano altresì tese a evitare che la stessa prendesse a bordo un numero di persone tale da pregiudicare sia la sua sicurezza che quella delle imbarcazioni di migranti a cui avrebbe prestato soccorso». Ma il comportamento del comandante della Ong ha anche complicato tutte le altre operazioni di soccorso. «La non osservanza delle disposizioni - scrive ancora la Guardia Costiera- inoltre, ha rallentato il raggiungimento di un porto di sbarco per i migranti salvati nel primo intervento, inizialmente individuato in quello di Trapani dal Ministero dell’Interno, inducendo così a ridisegnare la decisione in modo da far convergere l’arrivo della Ong, per motivi di sicurezza e di urgenza, nel porto di Lampedusa, già peraltro sollecitato dai numerosi arrivi di migranti di questi ultimi giorni. A tale comportamento che già di per sé complicava il delicato lavoro di coordinamento dei soccorsi, si sommavano le continue chiamate dei mezzi aerei Ong che hanno sovraccaricato i sistemi di comunicazione del centro nazionale di coordinamento dei soccorsi, sovrapponendosi e duplicando le segnalazioni dei già presenti assetti aerei dello Stato».
Ma anche il comportamento dell’altra nave Ong Ocean Viking che ha denunciato di esseNaufraghi Gli immigrati salvati dalla nave Louise Michel finanziata dall’artista Bansky re stata minacciata con le armi da guardacoste libici si è comportata in modo tale da causare problemi alle operazioni di salvataggio che si stavano svolgendo in quel tratto di mare.
«Allo stesso modo - scrive ancorala Guardia Costiera -l’episodio citato da Ocean Viking e riferito ai presunti spari della guardia costiera libica avvenuto in area SaR ricadente nella responsabilità di un altro centro di coordinamento nazionale, non veniva riportato al Paese di bandiera come sarebbe previsto dalle norme sulla sicurezza della navigazione, bensì al centro di coordinamento italiano, in modo continuativo, finendo anche questo col sovraccaricare l’Imrcc in momenti particolarmente intensivi di soccorsi in atto». Ma nonostante quanto denuncia la Guardia Costiera gli attivisti a bordo della Louise Michel non hanno rinunciato a lamentarsi: «Ci è stato comunicato che la nostra nave è stata trattenuta, non abbiamo ancora una giustificazione scritta ufficiale per la detenzione hanno scritto sui social - Sappiamo di decine di barche in pericolo proprio di fronte all’isola in questo momento, eppure ci viene impedito di assistere. Questo è inaccettabile!». Non una parola, però, su tute le violazioni commesse e gli ostacoli provocati agli altri soccorsi.