Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Consigliere di +Europa visita in carcere Cospito: "Ecco cosa ha detto". Ma così viola il 41 bis

Francesca Musacchio
  • a
  • a
  • a

Le visite in carcere da parte dei politici ad Alfredo Cospito ancora al centro della polemica. Dopo quella di gennaio scorso da parte di una delegazione del Pd composta da Debora Serracchiani, Andrea Orlando, ex ministro della Giustizia, Silvio Lai e il senatore Walter Verini, adesso nel mirino finisce il consigliere della regione Lombardia, Michele Usuelli, che nel mese di febbraio è andato a fare visita all’anarchico detenuto al 41 bis nel carcere di Opera. Dopo l’incontro, il consigliere avrebbe rilasciato alcune dichiarazioni alla stampa riportando il pensiero di Cospito e che non sono sfuggite al deputato Pino Bicchielli, vicepresidente del gruppo Noi moderati. La vicenda è al centro di una interrogazione scritta al ministro della Giustizia, presentata dallo stesso Bicchielli, che si interroga sulla possibilità che, anche involontariamente, tali modalità possano esporre al rischio di vanificare le finalità del 41 bis rispetto alle comunicazioni con l’esterno.

Il consigliere, riporta Bicchielli nell’interrogazione, «dopo aver incontrato Cospito ha affermato pubblicamente che egli "non sta facendo una battaglia pro domo sua, ma una battaglia di sistema. L’obiettivo finale è quello di guadagnare una maggiore civiltà a questo Paese". E riguardo alle proteste e alle manifestazioni violente che da mesi gli anarchici stanno portando avanti per appoggiare la protesta di Cospito, Usuelli avrebbe riferito agli organi di informazione, sempre stando all’interrogazione presentata da Bicchielli, che "Il signor Cospito non dice di approvare questi gesti violenti, ma in lui prevale l’anarchico rispetto a quello che sta conducendo un’azione non violenta. Quindi lui dice da anarchico "io non sono nessuno per dire agli altri cosa dovrebbero fare"».

Ma nella risposta del ministro Carlo Nordio emerge qualcosa in più su quella visita. Il consigliere lombardo si sarebbe intrattenuto a colloquio con Cospito per circa venti minuti. Durante l’incontro, però, Usuelli sarebbe stato richiamato più volte dal direttore dell’istituto perché gli argomenti trattati esulavano da quelli permessi dall’articolo 67 dell’Ordinamento penitenziario. Ma non solo. A fine visita, Usuelli avrebbe chiesto di poter regalare al detenuto un cappello tradizionale afghano, usato anche dai mujaheddin. La richiesta è stata respinta sempre a causa delle limitazioni previste dal regime detentivo speciale al quale Cospito è sottoposto. Le risultanze sulla visita di Usuelli, fa sapere il Ministro, sono state inviate al Dap come di consueto. Quindi il meccanismo di verifica delle visite da parte delle autorità funziona. E qui Nordio si ferma, specificando che sulle «eventuali e successive esternazioni alla stampa del contenuto dei colloqui intercorsi, esulano dalla sfera di intervento del Ministero».

Intanto, l’anarchico prosegue lo sciopero della fame per protestare contro il 41 bis e continua anche la sua battaglia giudiziaria. Ieri ha partecipato in video collegamento dal carcere di Milano all’udienza del Tribunale del riesame di Perugia per la richiesta di revoca delle misure cautelari a carico dello stesso Cospito e di altri cinque anarchici, indagati a vario titolo per istigazione a delinquere, anche aggravata dalle finalità di terrorismo e di eversione dell'ordine democratico, in relazione alla pubblicazione di alcuni articoli sulla rivista «Vetriolo». Durante l’udienza l’anarchico ha letto un lungo memoriale nel quale ha ribadito di non volere diventare un martire ma che la sua è una battaglia «contro la repressione della libertà». Nel frattempo, l’avvocato Flavio Rossi Albertini, legale di Cospito, ha fatto sapere che «è imminente il deposito di un ricorso alla Corte europea per i diritti dell’uomo contro il 41 bis».

Dai blog