Sky TG24, il sondaggio politico sui migranti spiazza la sinistra: "Europa dove sei"
L’Europa dovrebbe battere un colpo. È questo il sentimento diffuso tra gli italiani a proposito del dossier migratorio. Secondo un sondaggio Quorum/Youtrend per Sky Tg24, che la rete alla news ha diffuso oggi, infatti, nell’opinione pubblica del nostro Paese prevale l’idea che i flussi vadano affrontati a livello comunitario. Questa posizione riguarda anche gli elettori di riferimento dei partiti di governo, a partire da Fratelli d’Italia, dove raggiunge il 68%.
La rilevazione, dunque, certifica che per gli italiani l'iniziativa più efficace per migliorare le politiche sull’immigrazione sarebbe una riforma degli accordi europei che preveda la redistribuzione dei migranti in arrivo in tutti i Paesi dell’Ue (43%). Più o meno equivalenti le due opzioni di blocco della partenza delle imbarcazioni (22%) e l’apertura di canali d’accesso legali (20%).
Secondo il Viminale, nel 2022 in Italia sono sbarcate oltre 100.000 persone (104.061, contro le 67.034 del 2021), mentre la popolazione straniera residente regolare in Italia è poco sotto il 9% (8,7%). Partendo da questi dati, è da notare come la quantificazione degli sbarchi anche fra i sostenitori dei partiti di governo venga sottostimata (il 35% degli elettori di FdI e il 37% degli altri partiti di centrodestra) e come lo stesso valga anche per la percentuale di immigrati regolari (il 25% degli elettori di FdI e il 30% degli altri partiti di centrodestra).
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Più in generale, il 29% degli intervistati riesce ad individuare la "fascia" giusta nel numero di migranti, mentre una percentuale ben più alta sottostima il fenomeno (38%) più che sovrastimarlo (13%). Analogamente solo il 22% degli italiani identifica la fascia “corretta” per la popolazione residente (7 e 10%, 22%) ma il 36% sottostima il fenomeno (indicando meno del 7%) e solo il 23% lo sovrastima indicando oltre il 10%. Solo nella classifica dei richiedenti asilo la sovrastima degli intervistati è ampia (18% dice “quarta”, 66% indica posizioni più “alte”).
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