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Migranti, la Ue cerca di fermare la strage: altre motovedette alla Libia

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L'ultimo naufragio di migranti al largo della Libia ha scosso l’Europa. L'Ue prova a correre ai ripari ritenendo necessario inviare altre motovedette alla guardia costiera del Paese nordafricano. La notizia è stata riferita dalla portavoce della Commissione, Ana Pisonero, nel briefing quotidiano con la stampa: “Una parte del sostegno dell'Ue alla Libia è cercare di potenziare le capacità di gestione delle frontiere della Libia, proprio perché vediamo che non sempre i libici hanno tutti i mezzi e hanno bisogno di un rafforzamento delle loro capacità. Recentemente ci sono state le prime barche aggiuntive che sono state consegnate in Italia nell'ambito del programma di gestione delle frontiere. Arriveranno altre barche, non abbiamo ancora una tempistica”.

 

 

Sul tema Libia sono poi giunte altre dichiarazioni da un portavoce della Commissione europea, Peter Stano: “L'operazione Irini non può operare in acque libiche. Le azioni e le operazioni di ricerca e salvataggio nelle acque territoriali libiche sono consentite solo per le navi libiche, non per l’operazione. Le navi dell'operazione Irini stanno pattugliando solo in un'area specifica che è stata determinata dall'accordo di tutti gli stati membri e quest'area non è dove passano le principali rotte migratorie. L’operazione è stata progettata e approvata dagli stati membri per vigilare l'embargo sulle armi delle Nazioni Unite sulla Libia. Questo è il compito principale dell’operazione”.

 

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