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Renato Brunetta lancia il modello per la cultura sostenibile: Venezia città campus
Un modello di sviluppo del sapere e della conoscenza che può diventare esempio per l'intero Paese. E' quello che metterà in pratica Venezia che si trasformerà presto in una vera e propria "città campus". Il piano di Università Ca' Foscari, Iuav, Conservatorio, Accadmia e Comune ha l'obiettivo di attrarre talenti e investimenti per portare altri 30mila studenti e così raddoppiare il numero degli universitari. Entro cinque anni dal lancio dell'iniziativa sono previsti 100 nuovi corsi di studio e strutture universitarie in graduale aumento. “Affinché Venezia diventi una vera capitale della sostenibilità dovrà essere prima una capitale mondiale della cultura e del sapere e questo potrà avvenire solo attraendo le migliori menti da tutto il mondo - ha detto Renato Brunetta - Si tratta di accompagnare Venezia in una trasformazione che le consenta di passare ad essere da palcoscenico di saperi sviluppati altrove a vera fucina di formazione di talenti, di cultura e di nuova occupazione”.
Fare di Venezia una città campus, ossia un centro di sapere e di eccellenza capace di attrarre, formare e trattenere giovani talenti con conoscenze avanzate, attraverso la qualità dell’offerta formativa e della ricerca, ma anche dei servizi correlati nel contesto di una comunità inclusiva, moderna e sostenibile. Questo l’obiettivo primario del workshop organizzato dalla Fondazione Venezia Capitale Mondiale della Sostenibilità, che si è svolto nell’auditorium di The Home of The Human Safety Net, presso le Procuratie Vecchie a Venezia, alla presenza del ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, per fare il punto su un progetto promosso da Università Cà Foscari, Università Iuav di Venezia, Conservatorio di Musica Benedetto Marcello, Accademia delle Belle Arti, Comune di Venezia. La progettualità muove da un’analisi delle economie che alimentano la città lagunare e che possono essere fatte coincidere sinteticamente con tre motori di sviluppo fondamentali: il turismo, la produzione e il sapere. Se negli ultimi anni le risorse economiche e finanziarie si sono focalizzate quasi interamente sulla «città del turismo», il progetto «Venezia Città Campus» mira a riequilibrare i tre driver di sviluppo permettendo una crescita più armonica e sostenibile. È proprio la componente del sapere, infatti, che, secondo quanto illustrato nel corso del workshop, avrà la forza di scardinare il paradigma attuale attraverso la costruzione di un campus diffuso, che potrebbe svilupparsi in parte a Venezia, nelle aree di compenetrazione tra porto e città, in parte a Mestre, nella zona di via Torino, e a Porto Marghera, attorno alle aree del Parco Scientifico Vega. Fondamentale sarà aumentare l’offerta formativa allineandola alla media virtuosa europea, in modo da attrarre talenti da tutto il mondo: la stima iniziale prevede un raddoppio della popolazione studentesca cittadina, che potrebbe passare, nell’arco di 10 anni, dalle attuali 31mila unità a circa 60mila.
Sostenitore dell'intero progetto il presidente della Fondazione Venezia Capitale Mondiale della Sostenibilità. «Prende il via uno dei tavoli tematici su cui la Fondazione sta raccogliendo risorse, competenze e progetti - ha dichiarato Renato Brunetta - Affinché Venezia diventi una vera capitale della sostenibilità, dovrà essere prima una capitale mondiale della cultura e del sapere e questo potrà avvenire solo attraendo le migliori menti da tutto il mondo. I numeri ci dicono che, per raggiungere la media europea, vanno attratti in Veneto 80.000 nuovi studenti dei quali verosimilmente per un terzo (circa 30.000) potranno trovare posto in laguna. La parte veneziana del processo di aumento - cui potranno concorrere anche gli altri atenei della regione - potrà essere quella più votata alla novità con percorsi interdisciplinari totalmente mancanti nel panorama italiano e con un focus particolare sui temi di sostenibilità ambientale in cui Venezia è modello su scala planetaria. In ultima analisi, si tratta di accompagnare Venezia in una trasformazione che le consenta di passare a essere da palcoscenico di saperi sviluppati altrove a vera fucina di formazione di talenti, di cultura e di nuova occupazione».