senza tregua
Lampedusa, nuovo naufragio. Sull'isola è record di sbarchi
Nessuna tregua per Lampedusa: un altro naufragio e il rischio di una nuova strage di migranti quando nella tarda serata di ieri un barchino con 42 migranti, fra cui 5 donne e 1 minore, è naufragato in acque Sar italiane. In soccorso prima l'equipaggio di un peschereccio tunisino: quando la Guardia costiera ha recuperato i naufraghi, la barca era già affondata.
L’hotspot dell'isola è di nuovo al collasso con decine di sbarchi e vittime. Solo nella giornata di ieri 21 sbarchi in poche ore: 17 durante la notte con l’approdo di 705 migranti e altri 180 su 4 barchini ieri mattina. Si aggiungono ai 470 soccorsi mercoledì a bordo di 13 barchini. Quindi 1.355 persone in pochi giorni. Ai soccorritori hanno dichiarato di essere originari di: Ciad, Siria, Sudan, Yemen, Senegal, Mali, Guinea, Burkina Faso, Camerun, Costa d’Avorio, Liberia e Gambia. Dicono di essere partiti da Sfax, in Tunisia.
I nuovi gruppi sono stati trasporti all’hotspot dell’isola con circa 1.400 ospiti a fronte di una capienza massima di poco meno di 400. Tra i nuovi arrivati anche i 20 superstiti di un naufragio che ha fatto registrare la morte di una giovane donna. Ieri almeno 14 migranti dell’Africa sub-sahariana sono morti e 54 sono stati salvati quando un’imbarcazione con cui stavano cercando di raggiungere l’Europa è affondata al largo delle coste della Tunisia.
Il portavoce della Guardia nazionale tunisina, Houssameddine Jbabli, ha riferito ad Associated Press che i 14 corpi sono stati recuperati nella notte nel Mar Mediterraneo al largo della regione centrale tunisina di Sfax. Un’emergenza su cui sta lavorando il Governo che ieri ha deciso di organizzare a Cutro, in provincia di Crotone, il Consiglio dei ministri. Il tema fondamentale per affrontare il fenomeno del traffico di esseri umani è «la stabilità dei Paesi da dove partono i migranti che scappano da situazioni drammatiche» ha dichiarato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, durante la conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri. «La situazione in Tunisia ci preoccupa», ha aggiunto, ricordando l’impegno dell’Italia con il Fondo monetario internazionale (Fmi) profuso anche durante la recente missione del presidente del Consiglio Giorgia Meloni negli Emirati Arabi Uniti, per fare in modo che vengano concessi i finanziamenti necessari al Paese nordafricano per uscire dalla crisi.