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Walter Biot, procura militare chiede l'ergastolo: "Notizie top secret vendute ai russi"

Walter Biot, l’ufficiale di Marina arrestato due anni fa in un parcheggio di Spinaceto, alla periferia Sud di Roma, mentre cedeva documenti top secret a un agente russo in cambio di denaro, è sotto processo sia davanti alla giustizia ordinaria sia a quella militare. Per il secondo procedimento, la Procura militare ha chiesto una pena durissima: l’ergastolo. Biot è accusato di «procacciamento di notizie segrete a scopo di spionaggio», «procacciamento e rivelazione di notizie di carattere riservato», «esecuzione di fotografie a scopo di spionaggio» e «comunicazione all’estero di notizie non segrete né riservate».

 

Secondo gli inquirenti militari l’uomo si sarebbe procurato, a scopo di "spionaggio politico", notizie che, nell’interesse della sicurezza dello Stato, o comunque nell’interesse politico, interno o internazionale dello Stato, dovevano rimanere segrete, per poi passarle al funzionario russo Dmitry Ostroukhov. Avrebbe fotografato i documenti di nascosto, con uno smartphone dedicato, prima di consegnare la scheda di memoria del dispositivo a Ostroukhov, in cambio di 5mila euro.

 

L’arresto di Biot è scattato la sera del 30 marzo 2021, quando il militare ha incontrato il funzionario russo in un parcheggio, nel quartiere di Spinaceto, per consegnargli i materiali raccolti e ricevere in cambio la mazzetta di banconote. Biot era seguito da tempo dai carabinieri, che hanno condotto le indagini coordinati dalla procura di Roma. A incastrare l’ufficiale, alcuni video che lo riprendono mentre fotografa i documenti riservati ai quali aveva accesso grazie all’impiego presso lo Stato Maggiore di Difesa.