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Corteo anarchici a Torino, parlano i poliziotti: "Volevano solo lo scontro"

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Francesca Musacchio
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Devastazione e agenti feriti. Il giorno dopo la manifestazione degli anarchici, Torino e l’intero Paese fanno i conti con i danni che il corteo ha causato e con la rabbia dei sindacati di polizia. «Ancora poliziotti feriti peril servizio e una città violentata e devastata dalla furia di criminali senza scrupoli che operano programmando le proprie scorrerie - dichiara Valter Mazzetti, Segretario generale Fsp Polizia di Stato - Terroristi di piazza contro i quali si opera ad armi spuntate, con servitori dello Stato costretti a subire violenze di ogni genere, nel silenzio assordante di chi si autoproclama paladino dei diritti di tutti i lavoratori».

Un poliziotto del reparto mobile di Milano è stato colpito ad una gamba da una bomba carta e un'operatrice della polizia scientifica è stata raggiunta alla mano da una bottiglia di vetro. Ma ci sono «ferite più o meno gravi riportate da decine di poliziotti», denuncia Domenico Pianese, segretario generale del Coisp. «Questi movimenti eversivi, collegati tra loro anche a livello europeo attraverso una strategia criminale convergente - prosegue - nella maggior parte dei casi scendono in piazza non per manifestare un ideale, ma alla spasmodica e continua ricerca dello scontro con chi rappresenta lo Stato, mettendo seriamente a rischio l'incolumità non solo dei poliziotti ma anche di tutti i cittadini». Il bilancio dei danni subiti dalla città è pesante. Almeno venti automobili danneggiate lungo il percorso, distrutte le vetrine di negozi, banche e assicurazioni. Oltre ai muri dei palazzi imbrattati con scritte.

Devastazioni che non hanno risparmiato il santuario della Consolata dove, oltre al lancio di vernice e uova, è stata rinvenuta una bestemmia scritta a caratteri cubitali sul sagrato. Una vera e propria guerriglia urbana portata avanti da gruppi all’interno del corteo partito da piazza Solferino e al quale hanno partecipato centinaia di persone arrivate da molte città italiane, ma anche da Spagna, Francia e Germania. Alcuni partecipanti, infatti, approfittando della cortina causato dai fumogeni, hanno indossato caschi e travisato il viso per rendersi irriconoscibili. E oltre al danno, per i poliziotti è arrivata anche la beffa.

Secondo quanto denuncia Stefano Paoloni, Segretario Generale del Sap, quella di ieri è stata «una manifestazione difficile dove sono stati esplosi oltre 100 lacrimogeni per disperdere la folla di antagonisti violenti. I colleghi sono stati impegnati in un servizio molto delicato, pericoloso e faticoso, al termine del quale per oltre 100 colleghi del Reparto di Milano la brutta sorpresa: non potete cenare. Per questi colleghi era prevista la cena prima di rientrare in sede a Milano, ma la mensa ha chiuso puntuale alle 20,30, mentre il servizio è terminato circa un'ora dopo. Nessuno li ha aspettati! Il trattamento riservato dalla questura di Torino ai colleghi del Reparto Mobile è inaccettabile».

Mentre Eugenio Bravo, segretario generale del Siulp di Torino, chiede: «Fino a che punto queste manifestazioni dovranno essere tollerate, fino a che punto i cittadini dovranno subire tutto questo e le forze dell'ordine dovranno rischiare la propria incolumità il nome dell'olio di furenti ideologizzati». Al termine della manifestazione, 37 persone sono state portate in Questura e poi denunciate. Cinque, invece, sarebbero gli arrestati. In totale, sono state identificate formalmente 160 persone, mentre altre 200 visivamente. Emessi, inoltre, 11 fogli di via. Prima della partenza del corteo, la Digos ha sequestrato mazze, martelli, cesoie, petardi di grosse dimensioni, maschere antigas, caschi, scudi e altro materiale per affrontare lo scontro in strada.

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