Tragedia di Crotone, la Guardia Costiera: nessuna richiesta di soccorso dalla barca
Tragedia di Crotone, le autorità coinvolte cercano di ricostruire i passaggi avvenuti la notte tra sabato 24 e domenica 25 febbraio, quando al largo di Crotone è avvenuto il naufragio del barcone proveniente dalla Turchia. La Guardia Costiera fa sapere che la prima segnalazione di soccorso è arrivata alle 4.30 di notte da soggetti a terra e dai Carabinieri che informavano dell'avvenuto naufragio. «La sera di sabato 25 febbraio un velivolo Frontex avvistava un’unità in navigazione nel Mar Ionio. L’unità risultava navigare regolarmente, a 6 nodi e in buone condizioni di galleggiabilità, con solo una persona visibile sulla coperta della nave». È quanto si legge in una nota del Comando generale del Corpo delle Capitanerie di Porto, in merito alle informazioni presenti sulla stampa circa il drammatico naufragio avvenuto il 26 febbraio al largo di Crotone. «Il velivolo Frontex inviava la segnalazione al punto di contatto nazionale preposto per l’attività di "law enforcement", informando, tra gli altri, per conoscenza, anche la Centrale Operativa della Guardia Costiera di Roma - prosegue il comunicato - A seguito di tale segnalazione, la Guardia di Finanza comunicava l’avvenuta attivazione del proprio dispositivo, già operante in mare, per intercettare l’imbarcazione».
"Nessun omesso soccorso". Crotone, Gasparri difende la Guardia Costiera
«Alle 4.30 circa, giungevano alla Guardia Costiera alcune segnalazioni telefoniche da parte di soggetti presenti a terra relative a un’imbarcazione in pericolo a pochi metri dalla costa - aggiunge la nota - i Carabinieri, precedentemente allertati dalla Guardia di Finanza, giunti in zona, riportavano alla Guardia Costiera l’avvenuto naufragio. Questa è la prima informazione di emergenza pervenuta alla Guardia Costiera riguardante l’imbarcazione avvistata dal velivolo Frontex». «Si specifica che nessuna segnalazione telefonica è mai pervenuta ad alcuna articolazione della Guardia Costiera dai migranti, presenti a bordo della citata imbarcazione, o da altri soggetti come avviene in simili situazioni - sottolinea il comunicato - A seguito delle segnalazioni ricevute, veniva immediatamente attivato il dispositivo SAR, sotto il coordinamento della Guardia Costiera di Reggio Calabria, con l’invio di mezzi navali e aerei, uomini e mezzi terrestri, nella zona indicata. Le attività di ricerca e soccorso in mare proseguono senza soluzione di continuità anche con impiego di squadre di sommozzatori e con il concorso dei Vigili del Fuoco e delle Forze di Polizia».