sciopero della fame
Cospito resta al 41 bis: “Basta integratori, morirò presto”
Alfredo Cospito resta al 41 bis. La Cassazione ha rigettato il ricorso dei difensori dell’anarchico, in sciopero della fame dallo scorso mese di ottobre contro il regime di carcere duro cui è sottoposto. Dopo una camera di consiglio iniziata in mattinata e andata avanti fino a sera, gli ermellini hanno respinto la richiesta, si sono pronunciati a favore del mantenimento del carcere duro e hanno condannato «il ricorrente al pagamento delle spese processuali». Cospito, ricoverato a Milano, all’ospedale San Paolo, ha rifiutato le terapie e ha appreso della decisione della Cassazione dalla televisione.
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«È molto difficile in questo momento dire qualcosa perché la viviamo come una condanna a morte. Si è fatto di tutto per non decidere in questi mesi, in quanto doveva essere il ministro Nordio a prendere una decisione politica e non la Cassazione», la reazione a caldo dell’avvocata Caterina Calia che difende Cospito. Lo stesso anarchico - riferisce il Corriere della Sera - ha inoltre fatto di non voler più prendere gli integratori, sfogandosi con la convinzione che morirà presto: «Spero che qualcuno dopo di me continuerà la lotta contro il 41 bis».